Due giornate intense hanno segnato l’Assemblea Diocesana 2025, dedicate al tema dell’Iniziazione Cristiana, cuore della nuova evangelizzazione.
Il Vescovo Giuseppe Alberti ha aperto i lavori evidenziato il valore della sinodalità, che trasforma la partecipazione in corresponsabilità e permette a tutta la comunità di diventare protagonista del cammino di fede. Ha sottolineato che l’Iniziazione Cristiana non riguarda solo bambini e ragazzi, ma coinvolge l’intera comunità, chiamata a generare alla fede e a crescere insieme.
L’immagine della partita da giocare insieme ha guidato il suo messaggio: la Chiesa è una squadra dove ciascuno ha un compito, dai catechisti ai genitori, dai pastori ai laici. Mons. Alberti ha ribadito la necessità di un’alleanza strategica tra famiglia e parrocchia, per una catechesi meno scolastica e più esperienziale, capace di parlare i linguaggi delle nuove generazioni e di accompagnare anche dopo la celebrazione dei Sacramenti, con particolare attenzione alla mistagogia.
Fratel Enzo Biemmi ha presentato il nuovo Itinerario di Iniziazione Cristiana come un progetto “audace”, necessario in un contesto secolarizzato dove la fede non è più trasmessa per osmosi.
Ha indicato tre scelte decisive:
- il primato del kerygma, rinnovato come “secondo primo annuncio”;
- la via narrativa, che intreccia le storie di Gesù, dell’ascoltatore e del testimone;
- il coinvolgimento dei genitori, riconosciuti come primi educatori, pur tra fragilità e limiti.
Biemmi ha invitato a guardare oltre il “cristianesimo sociologico” verso comunità che siano grembi generativi, capaci di trasmettere fede con amore e desiderio, non con tecniche o modelli astratti.
La prof.ssa Gabriella Gambino, del Dicastero Laici, Famiglia e Vita, ha richiamato la centralità della famiglia come prima comunità di fede, ribadita dal Sinodo dei Vescovi 2024.
Ha evidenziato la fragilità spirituale di molte famiglie e la conseguente crisi vocazionale, sottolineando l’urgenza di rigenerare la fede domestica. La famiglia è chiamata a vivere una vera ministerialità sponsale, trasformando la vita quotidiana in una “liturgia domestica” di preghiera, perdono e servizio. L’iniziazione cristiana, ha detto, non è solo catechesi, ma cammino vocazionale che apre alla fede, al matrimonio o alla consacrazione.
Don Giuseppe Sofrà ha illustrato il nuovo Itinerario diocesano di Iniziazione Cristiana, frutto di un lungo discernimento comunitario.
I punti chiave:
- centralità dell’incontro con Gesù e del kerygma;
- un percorso non teorico ma esperienziale, che unisce Parola, Liturgia, Comunità e Carità;
- una nuova scansione delle tappe: catechesi battesimale (0-6 anni), tempo dell’evangelizzazione (6-7), discepolato e Sacramenti (8-11), mistagogia nella fraternità (12-14 e oltre);
- protagonismo di comunità, genitori, catechisti e ragazzi, con attenzione inclusiva ai diversamente abili;
- un’attenzione speciale alla mistagogia e alla continuità dopo la Cresima, attraverso fraternità, servizio e accompagnamento.
L’anno pastorale 2025-2026 sarà avviato ad experimentum, con il sostegno dell’Ufficio Catechistico e dell’ISTeP, in un processo di formazione e accompagnamento graduale.
L’Assemblea si è conclusa con un rinnovato impegno: non solo formare cristiani, ma rigenerare comunità cristiane vive e missionarie.
Il Vescovo Alberti ha ricordato che questo cammino è un’opportunità per dire ancora una volta il nostro “sì” al Signore, affinché la fede diventi esperienza di vita e la gioia del Vangelo possa contagiare le nuove generazioni.
Durante l’assemblea è stato anche presentato “Acqua Viva News”, un nuovo strumento di comunicazione diocesano pensato per accompagnare e diffondere la vita pastorale, favorendo la condivisione di esperienze e notizie tra le comunità.
Ufficio Comunicazioni Sociali
