Il Ritiro Giubilare dei Presbiteri e dei Diaconi della nostra Diocesi

Si è tenuto sabato mattina, 11 ottobre, a Oppido Mamertina, in occasione della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, il Ritiro diocesano dei presbiteri e dei diaconi della Diocesi per l’inizio del nuovo anno pastorale.

Dopo la recita dell’ora media presso la Chiesa dell’Abbazia, Mons. Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, ha guidato la meditazione in cui, a partire dal tema della Eucaristica, ho esortato sacerdoti e diaconi a essere presenza del Signore, sempre animati dalla fede in un Dio che è vicino, si lascia toccare, si lascia mangiare. Ha sottolineato come sia importante, in un tempo in cui predomina tanta complessità, spesso tanta disperazione, vivere in pienezza il Giubileo della Speranza, guardando alla bellezza che c’è in noi e negli altri, perché chi vive di speranza risorge ogni giorno, coscienti che “mai dire mai” è il linguaggio di Dio che deve animarci nel nostro peregrinare e tradursi in un ripartire costante per realizzare, dentro questo presbiterio, in questo tempo e in questi luoghi il regno di Dio.

L’arcivescovo ha incoraggiato, per questo, a non arrendersi mai, quello che noi tante volte esprimiamo con le solite parole “che ci possiamo fare”. La speranza – ha affermato – è un dono teologico, un affidamento al Signore fatto di fede, sicuri che la nostra speranza è Cristo che esige che noi, ogni giorno, siamo fedeli alla fedeltà di Dio per noi”. Ha esortato, quindi, a vedere nell’Eucaristia, il gesto supremo della speranza, gesto estremo realizzato da Gesù proprio nella notte in cui veniva tradito, gesto che ci fa Chiesa, uno in Cristo. Ha così invitato i sacerdoti e i diaconi a vivere in piena comunione il loro essere preti e diaconi, a stare bene insieme, ricordando che il fondamento della loro vocazione è il sacramento dell’Ordine che li chiama ad esprimere la gioia di essere stati scelti per l’opera del Signore in persona Christi capitis. Ha concluso, significativamente, con il richiamo al vangelo di Mc 10,35-45 per ricordare che “il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Dopo un tempo di adorazione eucaristica, i sacerdoti e i diaconi si sono portati nella Chiesa Cattedrale per la recita del santo Rosario per la pace, guidato dal nostro vescovo Mons. Giuseppe Alberti, in comunione con tutta la Chiesa italiana.

È seguita la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo che, nell’omelia, ha sottolineato come resti urgente e necessaria la preghiera per la pace, soprattutto la preghiera del Santo Rosario, perché pregare per la pace ci aiuta a far crescere una cultura di pace, a educarci alla pace, per imparare percorsi di riconciliazione e vivere esperienze di fraternità. Per noi che siamo la Chiesa del Signore è importante soprattutto camminare nello stile sinodale e con l’atteggiamento missionario, mettendo al centro del nostro vivere il Signore che significa far parlare di più in noi la Parola, lasciare spazio all’ascolto di Dio e degli altri. In questo nostro essere Chiesa si devono inserire pure i lontani, i poveri, i giovani, anche se sembrano indifferenti al messaggio cristiano, grazie al nostro atteggiamento missionario, di apertura verso tutti, senza distinzioni o preclusioni, come fa Gesù con Zaccheo, perché una comunità cristiana missionaria è sempre capace di accoglienza e di ospitalità, e così diventare “casa” per tutti.

L’invito finale a invocare l’intercessione materna di Maria perché apra i nostri occhi alla presenza del Signore nella nostra vita che ci aiuti a ‘stare insieme’ per poter annunciare in modo più credibile il Vangelo della vita piena e della pace.

Ufficio Comunicazioni Sociali


SCARICA  L’OMELIA DEL VESCOVO S.E. MONS. GIUSEPPE ALBERTI PER LA DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE DI OPPIDO MAMERTINA