“Tutti dicono pace, ma la pace non c’è”: il Serra Club riflette sulla pace a Cittanova

Sabato 18 ottobre, presso la Chiesa Matrice di Cittanova, si è svolto un importante incontro organizzato dal Serra Club Oppido Mamertina-Palmi, presieduto da Sabrina Ungheri.

Dopo i saluti iniziali, la presidente ha presentato il Serra Club, movimento internazionale laicale al servizio della Chiesa, nato in America e intitolato al frate francescano Junípero Serra, evangelizzatore del “Nuovo Mondo” nel XVIII secolo. Oggi il Club è presente in 35 Paesi, con oltre 700 sedi e più di 20.000 soci.

Ungheri ha ricordato il motto di San Junípero, *“Siempre Adelante”*, che ispira ogni serrano nel proprio cammino di fede e di vita. Ha poi introdotto il tema dell’anno sociale 2025/2026: “Tutti dicono pace, ma la pace non c’è” (Ger 8,11), una riflessione sulla contraddizione tra il desiderio universale di pace e la sua assenza nel mondo.

Il sindaco di Cittanova, Domenico Antico, ha sottolineato l’attualità del tema, ricordando che, pur non vivendo guerre dirette, le nostre comunità sono spesso segnate da tensioni e divisioni. “L’odio ostacola chi vuole operare per il bene comune – ha detto –. Il mio auspicio è che tutti i conflitti cessino e che Dio illumini le menti di chi governa”.

La dott.ssa Lucia Ioculano, past president del Club e governatore eletto del Distretto 77 Sicilia-Calabria, moderando il convegno, ha evidenziato come il termine *pace* compaia 343 volte nella Bibbia. Ha ricordato i contributi filosofici di Platone, Aristotele, San Tommaso e Sant’Agostino, per i quali la pace è possibile solo dove regna la giustizia.

Don Letterio Festa, parroco di San Girolamo in Cittanova, ha esortato i presenti a essere “operatori di pace”, costruendo percorsi concreti di riconciliazione. “La pace è legata alla giustizia – ha detto –: dare a ciascuno ciò che gli spetta in quanto uomo, non in base alla ricchezza. È necessario abbattere i muri dell’inimicizia, cercare ciò che unisce e coltivare il perdono, anche sui social”.

Ha poi ricordato l’esempio dei genitori di Santa Rita, pacieri del loro tempo, e ha invitato a vivere la pace nelle famiglie, come insegnavano San Giovanni Paolo II e San Francesco d’Assisi: “La pace è un cantiere sempre aperto, e tutto inizia dal cuore”.

Il vescovo Giuseppe Alberti, cappellano del Club, ha ribadito che “la pace deve scoppiare prima nel nostro cuore, nelle famiglie e nelle comunità”. Ha invitato a essere “artigiani della pace”, seguendo l’esempio di Cristo, e ha ricordato le parole di Papa Francesco: “Ci vuole l’antibiotico della misericordia e la tachipirina del perdono”.

A chiusura dell’incontro, la presidente Ungheri ha citato la costituzione apostolica *Sacrosanctum Concilium*: “Dio ha parlato molte volte e in molti modi… stasera ci ha parlato della pace attraverso i nostri relatori”.

La serata è stata accompagnata dalle musiche del Maestro Emanuele Alvaro. Presenti anche Don Rosario Attisano, vice cappellano del Club e rettore del Seminario.

Caterina Sorbara