Il Ritiro spirituale dei diaconi e delle loro famiglie

Il 25 e 26 Ottobre, a Barritteri, presso il “Centro Presenza” gestito dall’Associazione di volontariato “Presenza”, presieduta da don Silvio Mesiti, ha avuto luogo il ritiro di inizio anno pastorale dei diaconi della diocesi di Oppido-Palmi, guidato dal Delegato vescovile don Salvatore Larocca.

I diaconi, con le proprie mogli e alcuni anche con le figlie, hanno vissuto due giorni di profonda riflessione e spiritualità. Durante il ritiro, in particolare, si è ampiamente meditato sui temi della “sinodalità”, e della “formazione”.

Il sabato, dopo la liturgia dei primi vespri della domenica, e dopo la riflessione introduttiva di don Salvatore, i diaconi si sono divisi in gruppi per approfondire in un confronto aperto e schietto le varie problematiche e formulare proposte concrete sui temi oggetto di riflessione. Le mogli si sono riunite in un unico gruppo per un confronto libero e sincero sulle loro esperienze di “mogli” dei diaconi e sul ministero dei loro mariti diaconi. Al termine ci siamo rivisti tutti insieme per condividere le esperienze e le istanze emerse, ricondotte all’unità grazie ad alcune sottolineature del nostro Delegato. La serata è proseguita con un momento intenso di Adorazione eucaristica con le meditazioni in cui sono state evidenziati alcuni aspetti importanti del ministero diaconale. Dopo la cena tutti insieme per la condivisione di un momento ludico-canoro vissuto in un clima di gioiosa fraternità.

 La domenica si è aperta con le lodi mattutine ed è culminata nella celebrazione dell’Eucarestia. “Aprire al dialogo con Dio; esercitare il ministero al servizio del popolo cristiano” sono stati i primi punti toccati in questa giornata nella meditazione guidata don Salvatore che ha sottolineato tre aspetti cruciali dell’identità del diaconato: “il discernimento, la vocazione e la formazione” a partire dal forte richiamo del Concilio Vaticano II al Cristo che “è venuto non per essere servito, ma per servire” con il ripristino del diaconato permanente. Don Salvatore ha così evidenziato che nella Chiesa non ci sono posti di potere, che la vera liberà scaturisce dall’obbedienza, che la formazione e soprattutto la preghiera sono alla base della vita e della spiritualità del diacono.

Tanti gli input lanciati dal Delegato che ha richiamato i diaconi ad assumere la consapevolezza di essere amati perché – ha affermato – “se non abbiamo la consapevolezza di essere amati è difficile entrare nel dialogo con noi stessi e con gli altri. C’è qualcuno che mi ama prima di ogni mio merito”. Nei due giorni di riflessione e preghiera, ha ricordato a tutti che siamo chiamati a migliorare la nostra vita e ad essere operosi nella pace, nella condivisione, nell’amore.  Ha evidenziato che il diacono, con la sua testimonianza di carità, è nella Chiesa, l’immagine viva del Cristo che serve, del Cristo che si fa carico delle sofferenze dei più deboli, del Cristo che proclama la parola del Regno di Dio, del Cristo che si fa vicino a chiunque è minacciato dalla tristezza e dall’angoscia, del Cristo che offre la sua stessa vita in sacrificio.

Particolarmente gradita domenica la presenza di don Silvio con la bellissima testimonianza della grande carità che lo ha animato nel suo lungo servizio come cappellano del carcere di Palmi.

Un pensiero pieno di gratitudine a lui che ci ha dimostrato concretamente la sua benevolenza mettendo a nostra disposizione, a titolo gratuito, la struttura del Centro Presenza, al nostro Vescovo Mons. Giuseppe Alberti per la sua paterna attenzione nei confronti dei diaconi e delle loro famiglie, e a don Salvatore per la sua illuminata presenza,  tutti segni di speranza e motivo di incoraggiamento per continuare a servire la Chiesa con rinnovato impegno e maggiore forza e con la consapevolezza che la Carità non avrà mai fine.

Diacono don Pasquale Puntillo