Gli scout della Zona “Piana degli Ulivi” accolgono la Luce della Pace di Betlemme

Sabato 13 dicembre 2025 a Polistena abbiamo accolto la Luce della Pace di Betlemme, in una veglia intensa e partecipata che ha riunito tutti noi scout AGESCI della Zona Piana degli Ulivi, provenienti dai gruppi Gioia Tauro 1, Palmi 1, Palmi 2, Polistena 1, Rosarno 1, Rosarno 2, Taurianova 1 e, insieme a capi, famiglie e comunità ecclesiale. Presenti anche gli scout del gruppo CNGEI di Cittanova e l’associazione Coloriamo l’Arcobaleno di Polistena.

Introdotti dai bans e dai canti preparati dalle scolte e dai rover dei gruppi, tutti quanti abbiamo vissuto la bellezza di appartenere al movimento scout con la consapevolezza di poter crescere insieme. A seguire i saluti del Comitato di Zona e la presentazione di tutti i partecipanti.

Solitamente, da molti anni, ciascun gruppo accoglie la Luce nelle stazioni ferroviarie di Rosarno e Gioia Tauro. Quest’anno si è voluto vivere il momento in modo comunitario per sottolineare ancor più il significato profondo della Luce: ricordare a tutti la responsabilità di non custodire la luce solo per sé, ma di lasciarla risplendere nelle scelte quotidiane, perché attraverso le opere buone anche altri possano rendere gloria al Padre.

Questa fiamma arde da secoli nella Grotta della Natività di Betlemme e ogni anno viene distribuita nel mondo come segno concreto di pace, proprio dal luogo in cui è nato Cristo. Nella preghiera è stata invocata come dono capace di accendere il cuore, la mente, gli occhi e la vita di ciascuno, rendendo ogni scout strumento di gioia, servizio e costruzione di un mondo di pace.

La breve meditazione ha richiamato con forza che la Pace non è solo un ideale, ma una Persona: Gesù Cristo, donata all’umanità attraverso Maria, Madre che consegna ai cuori ciò di cui hanno più bisogno. Da qui è nata la parte centrale della veglia: la preghiera per i popoli dei cinque continenti, ciascuno accompagnato da un simbolo portato ai piedi della Luce della Pace e dall’invocazione dell’Ave Maria.

Per l’Europa, segnata da stanchezza, solitudini e guerre vicine, è stato chiesto il coraggio di ricostruire ponti e di ritrovare radici vive, diventando comunità-faro al termine del  Giubileo della Speranza.

Per l’Africa, terra di dignità ferita ma ricca di senso della famiglia, è stata invocata giustizia, solidarietà e la capacità di tornare alla fraternità.

Per l’Asia, continente dell’incarnazione e dell’incontro, la preghiera ha chiesto pace, libertà e un cuore capace di ascolto e rispetto.

Per le Americhe, attraversate da disuguaglianze e migrazioni forzate, è risuonata la richiesta di strade nuove contro le ingiustizie e di un impegno concreto per la fraternità e la custodia del creato.

Per l’Oceania, minacciata dal cambiamento climatico, gli scout hanno pregato per diventare sentinelle del creato, custodi dell’acqua, del cielo e delle comunità più fragili.

La consegna della Luce della Pace ai singoli gruppi ha segnato per noi l’assunzione dell’impegno personale e comunitario di custodire la Luce e portarla nella vita quotidiana, nelle parrocchie, nelle famiglie, nei luoghi di studio e di lavoro. Con la Preghiera semplice di san Francesco, segno di una Chiesa che cammina insieme, abbiamo accolto la missione di essere strumenti di pace.

Questa veglia ha mostrato ancora una volta come lo scoutismo, inserito nel cammino della Chiesa diocesana, sappia educare alla pace concreta, fatta di gesti, scelte e responsabilità quotidiane. Luce piccola, ma capace di attraversare le notti del nostro tempo.