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28/Giu/24

L’incontro del Vescovo con i Diaconi permanenti della nostra Diocesi

La sera del 20 giugno nei locali della parrocchia San Gaetano Catanoso in Gioia Tauro il nostro Vescovo S.E. Mons. Giuseppe Alberti ha incontrato i diaconi permanenti della nostra Diocesi insieme con le mogli, per un incontro di riflessione su alcune tematiche, snodi pastorali ritenuti da Sua Eccellenza fondamentali per la vita della nostra Diocesi e che in un clima di cosiddetto “laboratorio pastorale” sono stati approfonditi dai convenuti.

Le tre tematiche affrontate, dopo i saluti del Delegato vescovile don Giovanni Battista Tillieci e dopo una riflessione introduttiva e provocazione inziale del Vescovo, sono state: l’iniziazione cristiana, la pietà popolare e la sinodalità.

I diaconi con le mogli sono stati divisi in tre gruppi, e ciascuno ha approfondito un ambito pastorale. In ogni gruppo è stato nominato un moderatore che ha guidato il dialogo e un segretario che ha redatto una sintesi restituita poi in plenaria. Si è trattato di un lavoro molto proficuo e i diaconi si sono confrontati sulle tre tematiche con spirito critico e costruttivo evidenziando aspetti positivi e aspetti problematici che devono essere affrontati per il progresso del cammino pastorale della nostra Diocesi.

Alla fine il Vescovo ha fatte alcune sue considerazioni affermando per l’iniziazione cristiana che si tratta di uno snodo fondamentale che non possiamo più disattendere perché è ormai necessario che in Diocesi si attivino percorsi di fede veramente importanti che coinvolgano tutti i soggetti attivi, vale a dire i sacerdoti, i catechisti e le famiglie per riuscire ad arrivare a una proposta unitaria, di crescita per tutti.

Sulla pietà popolare Sua Eccellenza ha osservato che occorre arrivare ad una purificazione dei modi di vivere la fede per combattere ambiguità che non ci rendono credibili e che per questo occorre partire dalla religiosità popolare e farla diventare pietà popolare e poi pietà cristiana. È indispensabile per questo un percorso formativo degli attori della pietà popolare e la certificazione dell’autenticità della festa cristiana che si sostanzia nell’attenzione ai poveri e a quanti hanno problemi e nella grande sfida della centralità della partecipazione all’Eucaristia domenicale.

Sulla sinodalità il Vescovo ha evidenziato che si fatica a vivere una sinodalità effettiva e che quindi occorre incamminarsi veramente su questa via compiendo passi che ci portino a viverla realmente. Occorre, per questo, valorizzare le potenzialità sinodali, soprattutto le strutture sinodali che devono realizzare concretamente la dimensione ecclesiale fatta di amore, comunione, umiltà, pazienza, sincerità e verità, valorizzazione dei carismi.

Rivolgendosi ai diaconi il Vescovo, infine, si è dichiarato orgoglioso di avere in Diocesi 32 diaconi e questo sia quantitativamente sia qualitativamente. Ha evidenziato che è comunque necessario un percorso formativo per affinare le loro qualità testimoniali e anche le loro potenzialità soprattutto nell’ambito della carità che non va intesa come assistenzialismo ma come coscientizzazione delle comunità su tutte le povertà esistenziali presenti sul territorio.

Ha soprattutto messo in risalto una dimensione diaconale molto importante, quella che il diacono è maestro di relazionalità, ago della bilancia delle relazioni tra parroco e diacono, tra diacono e fedeli, tra diacono e gruppi ecclesiale. I diaconi devono saper gestire la relazionalità, con atteggiamenti di persone mature che nella comunità aiutano a creare comunione, rifuggendo da giudizi e pregiudizi e diventando portatori sani di speranza.

Alla fine il Vescovo, don Giovanni Battisti, i diaconi, le mogli e i figli presenti hanno vissuto insieme un momento conviviale ben riuscito, nella gioia, facendo esperienza nella semplicità di quello che significa vivere la sinodalità.

 

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