BREVE CENNO STORICO SULLE CHIESE GIUBILARI
CATTEDRALE-SANTUARIO MARIA SS. ANNUNZIATA – OPPIDO MAMERTINAAntiche sono le origini di Oppido Mamertina. La città medievale fu fondata, attorno al IX secolo, sulla vecchia Oppidum a sua volta nata su un insediamento costruito dal popolo italico dei Mamertini, la mitica Mamerto. Trasferita dal sito originario – oggi diventato un parco archeologico – la città fu ricostruita nell’odierna posizione dopo il terremoto del 5 febbraio 1783. L’attuale abitato presenta un moderno impianto a scacchiera con ampie vie rettilinee ed ortogonali e grandi piazze. Numerosi sono i palazzi nobiliari, in stile neoclassico napoletano o in stile tardo barocco, impreziositi da artistici portali in granito. Le più antiche testimonianze documentarie in nostro possesso fino ad oggi, ci parlano di Oppido come Sede vescovile e Città mariana già a partire dall’XI secolo. Nel 1051, infatti, è attestata una Cattedrale intitolata alla “Thèotokos”. La Cattedrale ha seguito, nella sua millenaria esistenza, le vicende e le tappe della storia della Città episcopale e della Diocesi. L’attuale imponente edificio sacro – il terzo sullo stesso sito – fu progettato nel 1926 dall’architetto Ettore Baldanzi. Dopo alterne vicende e complesse fasi di lavoro, la Cattedrale fu consacrata, con solenne rito, dal vescovo mons. Nicola Colangelo, il 24 marzo 1935. Il suo successore, mons. Nicola Canino, provvide ai lavori di decorazione, ad opera del pittore Diego Grillo, all’acquisto di un grande organo, un coro ligneo e altri arredi sacri, ulteriormente arricchiti in seguito anche da mons. Maurizio Raspini. Negli ultimi decenni, il complesso è stato oggetto di importanti interventi di restauro conservativo e di decorazione a foglia d’oro zecchino ed è stato riportato alla luce il vano ipogeo sottostante il presbiterio, utilizzato come sepoltura dei Vescovi ottocenteschi Coppola e Teta. Il 15 agosto 2013, l’attuale Vescovo diocesano, mons. Francesco Milito, ha arricchito la chiesa Cattedrale con il titolo di “Santuario Diocesano di Maria SS. Annunziata“, gemellato, il 5 novembre dello stesso anno, con la Basilica dell’Annunciazione di Nazareth di Galilea. La Beata Vergine Annunziata è la Patrona principale della Città e della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e San Nicola di Bari ne è il Patrono secondario. PARROCCHIA “SAN GIOVANNI BATTISTA” – ROSARNOLa Parrocchia, la più antica di Rosarno (certamente esistente già nel 1400 anche se i registri più antichi risalgono al 1600) ha una popolazione di circa 6,300 abitanti su 15.000 della città. Si estende su un territorio che abbraccia gli antichi rioni del Centro, delle Baracche, di Sant’Anna, del Convento e i nuovi rioni di San Leonardo, Paolino, Stazione, Nazionale. La Chiesa Parrocchiale è situata in Piazza Duomo o San Giovanni Battista. Nella stessa piazza, di fronte alla Chiese, è situata la Casa Parrocchiale “Zaccaria” (già palazzo Borgese) mentre l’Ufficio Parrocchiale si trova nella Via Mons. Laganà, 2. PARROCCHIA “MARIA SS. IMMACOLATA” – POLISTENASorta sulle rovine di una chiesa francescana del 1537, è un piccolissimo tempio, posto sulla via Conte Michele Milano, importante fra l’altro, perché è la più antica costruzione che rimane oggi nel quartiere Evoli, databile intorno al 1729. Con l’avvento dell’ultimo evento tellurico del 1908, subì parecchi danni tanto da rimanere abbandonata per tanti anni, fino a quando venne ricostruita con in contributo dello stato e dei fedeli restituendola al culto dei fedeli. Ha un interno mononavato con originale tetto ligneo. Conserva: un monumentale altare con marmi policromi (opera del 1771 dei napoletani Varvella e Fluoreano) su cui fanno bella mostra le statue marmoree a figura intera ed a tutto tondo di S.Lucia (attribuita da F. Negri Arnoldi a Pietro Bernini), di S. Caterina e dell’Immacolata Concezione (di anonimi scultori meridionali). Tra le tante statue che ivi si conservano, spicca, particolarmente, quella lignea dell’Immacolata, opera del 1833 del serrese Vincenzo Zaffiro. verso la fine degli anni 80 a causa di infiltrazioni di acqua e umidità dal tetto venne interdetta alle funzioni religiose per alcuni anni, esse venivano espletate in altre chiese, e durante i periodi estivi sul sacrato della chiesa, fino a quando completamente rifatto il tetto e la cupola grazie all’intero contributo della Banca Popolare di Polistena venne restituita al culto dei fedeli e inaugurata dal Vescovo Mons. Luciano Bux nel 2003. BASILICA “MADONNA DEI POVERI” – SEMINARALe cronache locali sono purtroppo avare di notizie relative alle chiese che hanno ospitato la statua della Madonna dei Poveri, si ha una sua traccia in un documento del 1325 dove si legge di un chierico Bartholomeus de Pauperibus, che fa congetturare l’appartenenza di costui ad una probabile chiesa dei Poveri. Per una seconda plausibile notizia bisogna attendere ben 261 anni, allorché il vescovo di Mileto, mons. Marco Antonio Del Tufo, il 27 ottobre 1585, nel corso di una sua visita pastorale, ispeziona una chiesa di Santa Maria delli Poveri dove è venerata questa Donna Santissima alla quale il popolo deve grande devozione. In epoche più vicine si fa menzione della chiesa di S. Maria Pauperum nelle visite effettuate nel maggio del 1722 e del 1735. Infine, un riferimento è contenuto nell’atto del notaio seminarese Domenico Arena, con il quale il 31 luglio 1768 dalle autorità religiose e civili, riunite in pompa magna proprie ante ianuam majorem Venerabili, Ecclesia, sub titulo Sancte Mariae Pauperum, fu stabilito di dichiarare la Madonna dei Poveri patrona della città di Seminara e di fissare, in perpetum et in infinitum, la festa nel giorno 14 agosto di ogni anno. Quella chiesa fu rasa al suolo dal terremoto del 5 febbraio 1783. Il nuovo nucleo urbano sorse più a monte del precedente, e un’altra chiesa venne edificata in onore della Madonna dei Poveri, ma anche, questa patì danneggiamenti da periodiche scosse telluriche, in particolare dall’ultima del 28 dicembre 1908, si decise così per l’edificazione di un nuovo tempio, che, iniziato il 14 agosto 1922, venne ultimato il 12 agosto 1933 con consacrazione da parte del vescovo di Mileto mons. Paolo Albera. Con bolla del 30 maggio 1955, Papa Pio XII ha elevato alla dignità di Basilica Minore il Santuario che già, sin dal 3 settembre 1659, godeva, col titolo di Collegiata insigne, della primazia su tutte le collegiate e le parrocchie della Diocesi di Mileto. Oggi la Basilica-Santuario, fa parte della Diocesi di Oppido-Palmi. CONCATTEDRALE S. NICOLA – PALMINon vi sono notizie precise sull’epoca nella quale fu istituita questa parrocchia. Tra il 1310 ed il 1311, è attestata in Palmi una chiesa di san Nicola che era l’unica del villaggio. La chiesa sorgeva discosta dalle mura cittadine di Carlopoli e vi avevano sede la confraternita di san Nicola e la confraternita del Santissimo Sacramento. Nel 1733 la parrocchia di san Nicola cessò di essere l’unica della città, poiché ne vennero create altre due nuove. Il 25 agosto 1741 il vescovo della diocesi di Mileto Filomarini, eresse la chiesa ad insigne collegiata, avendone ottenuta da Benedetto XIII la pontificia bolla «col datur octavo kalendas augusti MDCCXLI». La chiesa, che era stata riedificata nel periodo 1740-1743, venne distrutta dal violento terremoto del 5 febbraio 1783. Nel marzo del 1786 il vicario generale per il dipartimento della Piana, riferì che si era quasi interamente riedificata, con la città di Palmi, la sua chiesa cattedrale. Questa cattedrale fu però ricostruita con materiale difettoso ed i muri, dopo pochi anni, incominciarono a far crepe anche a seguito del terremoto del 1791 e, verso il 1803, crollarono in più parti tanto che l’edificio fu reso inagibili. Fu nuovamente danneggiata dal terremoto del 1894. Si provvide ancora una volta alla sua ricostruzione, ma sopraggiunse il terremoto del 1908 che arrecò ulteriori gravi danni alla struttura. Nel 1909, si procedette alla demolizione del fabbricato con l’ausilio della dinamite. Una chiesa provvisoria venne realizzata, negli anni post terremoto, vicino al luogo dove sorgeva la vecchia chiesa demolita fu aperta al culto nel 1932, e fu dedicata alla Madonna della Lettera, principale protettrice della città. Venne ricostruita grazie ai fondi stanziati per la ricostruzione delle chiese dei centri terremotati del 1908, in un altro luogo rispetto all’allora piazza Maria Cristina. Il 10 giugno 1979, la collegiata di san Nicola assunse il titolo di concattedrale della nuova diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, creata in forza del decreto Quo aptius della Congregazione per i Vescovi che ridisegnò i confini delle diocesi della Calabria.