mercoledì 24 Apr 2024

Il 6 aprile a Paravati l’inizio del processo di beatificazione di Mamma Natuzza

«Natuzza è già santa» disse Mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, durante i funerali della mistica di Paravati, morta a 85 anni proprio nella ricorrenza della festa di tutti i santi del 2009. La spianata della Villa della Gioia in quei giorni colma di fedeli, commozione e storie ha accolto e custodito la certezza che la perenne fedeltà a Dio di Mamma Natuzza, l’avrebbe portata in quel Paradiso che lei stessa raccontava con la grande semplicità di donna analfabeta ma dalla grande fede, offrendo a coloro che si rivolgevano a lei la sua materna vicinanza, le sue carezze, il costante conforto della preghiera e raccomandando a tutti di seguire la volontà di Dio.
Folle di persone l’hanno conosciuta, è stata madre per cinque figli che ogni giorno si moltiplicavano, ed è Mamma Natuzza per la moltitudine di fedeli che quotidianamente le fa visita a Paravati e che non potrà mancare il 6 aprile, giorno tanto desiderato e atteso in cui come annunciato da S. Ecc. Mons. Renzo con l’Editto dello scorso febbraio inizierà ufficialmente il processo di beatificazione con la cerimonia di insediamento del Tribunale diocesano deputato a istruire una formale inchiesta sulla vita, le virtù e la fama di santità di Natuzza Evolo.
Si attente il 6 aprile in tanti, da ogni parte d’Italia, per essere testimoni di una pagina della storia della Chiesa e della vita della Chiesa con una preziosa figura di santità dei nostri giorni che ha accolto e accettato sempre la sofferenza. Tantissimi dunque i fedeli previsti, tanto che in accordo con le autorità competenti – come si legge in una nota ufficiale diramata dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali – il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, in deroga dalla prescrizione canonica che indica nella Cattedrale il luogo naturale di riferimento, ha disposto che la cerimonia, preceduta dalla celebrazione eucaristica, avrà luogo sulla spianata della Villa della Gioia di Paravati, alle ore 17.
Un gesto carico di accoglienza e disponibilità da parte del vescovo, innamorato della figura di Natuzza, ma un gesto che fa sperare anche che le parole del Cardinale Stella, prefetto della Congregazione per il clero, indirizzate pochi giorni fa ai soci fondatori della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” siano approvate dai componenti dell’ente morale di Paravati con responsabilità, fede e impegno per giungere «quanto prima a un accordo pacifico, continuando a tessere le opportune relazioni con il Vescovo diocesano al quale spetta sempre l’ultimo discernimento».
Mamma Natuzza ci insegna ancora una volta che non bisogna avere fretta, ma bisogna avere fede. Dio opera sempre per il nostro bene. E come ha ricordato il postulatore don Enzo Gabrieli, in corso dell’ultima conferenza stampa in cui è stato presentato l’iter del processo «non vogliamo “santi subito”, ma santi sicuri. La fretta può far perdere elementi preziosi e il lavoro fatto in fretta rischia di far danno. Il tempo invece è un ottimo collaboratore». Il postulatore don Enzo Gabrieli, del clero dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, era stato nominato già quasi cinque anni fa, ma il Tribunale diocesano istituito dal vescovo, a cui spetta il compito di seguire la fase diocesana della causa di beatificazione è composto anche da don Francesco Vardè in qualità di giudice delegato per conto del presule, don Francesco Sicari che svolge le funzioni di notaio, Francesco Reda notaio aggiunto e don Saverio Di Bella con il ruolo di promotore di giustizia.
Preghiamo con forza per questi giorni che faranno la storia e in cui il cielo splende di luce, preghiamo per questo processo che riempirà di fede la storia, perché possa essere anche per noi un tempo pieno di grazia, con i tempi giusti che vorrà Dio e con la Sua abbondanza di doni e di gioia per noi. Preghiamo e impariamo a non trattenere, ma a condividere perché come diceva Mamma Natuzza: «Gesù ci vuole tutti santi».

Nadia Macrì
28 marzo 2019


Allegati: