Nell’ambito dell’Anno giubilare Eliano (2022-2023), nel 1200° anniversario della Nascita di S’Elia di Enna, “Santo della Chiesa universale una e indivisa”, la comunità ecclesiale di Enna il 25 aprile ha accolto il Pellegrinaggio Eliano dei fedeli della Chiesa Ortodossa Ecumenica guidati dal Metropolita Polykarpos, Esarca per l’Europa Meridionale.
La memoria di S. Elia di Enna, considerato tra i padri fondatori del Monachesimo italo-greco in Calabria, è stata custodita gelosamente e fedelmente nei secoli dalla Chiesa ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e l’iniziativa ha voluto essere la condivisone di un cammino ecumenico di comunione fraterna nell’unica lode del Santo asceta e taumaturgo ennese.
Le celebrazioni hanno avuto inizio alle ore 9.00 presso la Chiesa del Carmine con l’arrivo della reliquia di S. Elia, portata da Padre Benedetto, Rettore del monastero Ortodosso dei Santi Elia e Filarete di Seminara e l’accoglienza del pellegrinaggio delle comunità ortodosse e si sono concluse, dopo il solenne ingresso di Sua Eminenza il Metropolita Polykarpos, con la Divina Liturgia presieduta dallo stesso, concelebrata dai sacerdoti e diaconi ortodossi presenti, a cui hanno assistito le autorità religiose, civili e militari intervenute.
La presenza del nostro Vescovo S.E. Mons. Francesco Milito, del suo Segretario don Antonio Nicolaci e di don Giuseppe Sofrà, parroco della Santa Famiglia di Palmi, nel cui territorio ricade la Chiesa di Sant’Elia dell’omonimo monte, è stata un segno della comunione di intenti che animano le comunità ortodosse e cattoliche e del profondo legame che unisce le due Chiese.
A conclusione della celebrazione è intervenuto il nostro Vescovo ringraziando il Signore perché i santi sono di stimolo alla condivisione di alcuni aspetti e ha ricordato il gemellaggio costituito tra i comuni di Palmi, Enna e Seminara mentre la Chiesa più che di gemellaggio parla di fraternità, per cui si è pregato insieme e che in Cristo esiste a livello invisibile, mentre a livello visibile tante cose possono cambiare. Ha sottolineato, a tal proposito, che una via che unisce le due Chiesa è senza dubbio la santità perché i santi ci permettono di trovarci insieme perché, come afferma San Giovanni Paolo II nella Orientale Lumen, “la santità rappresenta la sostanza che scrive i secoli” e si è augurato per questo che questi santi ricordino questa realtà al di là delle differenze che passano, aiutandoci a vivere insieme questa unità di fondo che già esiste, soprattutto tra i fedeli delle due Chiese.
Il nostro Vescovo ha regalato a Sua Eminenza Polykarpos una copia del Libro del Sinodo Diocesano, esperienza questa del Sinodo che le Chiesa orientali hanno sempre mantenuto considerandola realtà ordinaria con il suo significato originario di riunione, di trovarsi insieme per poi camminare insieme, mentre nella nostra Chiesa dopo i primi secoli è stata dimenticata. Si è augurato, infine, che nella Diocesi di Oppido-Palmi, proprio sul monte che porta il nome di Sant’Elia, questo santo venga riscoperto, insieme agli altri santi italo-greci le cui immagini sua Eccellenza ha voluto collocare nell’abside della Cattedrale di Oppido Mamertina, proprio là dove l’Eschaton viene prospettato, perché appunto il richiamo alla santità sia sempre vivo ed efficace.
Ufficio Comunicazioni Sociali