I diaconi della Diocesi nei giorni 1,2 e 3 maggio, abbiamo vissuto un’intensa esperienza di esercizi spirituali presso Villa Cafaro a Limbadi, guidati dal Delegato vescovile per il Diaconato permanente don Salvatore Larocca e con la gradita e significativa presenza del nostro Vescovo, Mons. Giuseppe Alberti.
Il luogo, una bellissima struttura gestita dalle Suore Ancelle Francescane del Buon Pastore, la cui fondatrice fu la Serva di Dio Suor Teresa Napoli, nativa di Rizziconi, immerso nel verde e nel silenzio, ci ha aiutato a rendere i tre giorni di preghiera e meditazione più intensi e naturalmente predisposti alla comunione fraterna.
Il tema scelto, tratto dal Vangelo di Giovanni – “Benché i pesci fossero tanti, la rete non si spezzò” – ha fatto da filo conduttore a una profonda riflessione sulla carne di Cristo, sul suo significato per noi cristiani e sul senso del nostro ministero diaconale oggi. È stato proprio questo, il cuore forte della meditazione: una Parola che si fa carne per essere condivisa, spezzata, vissuta.
Abbiamo pregato insieme, meditato, condiviso momenti di fraternità e comunione anche con le suore che ci hanno ospitato con tanta cura e discrezione. Ogni esperienza vissuta collegialmente si è rivelata edificante, rafforzando i legami fraterni tra di noi e rinnovando in ciascuno il desiderio di servire con umiltà e gioia.
L’ultimo giorno degli esercizi è stato condiviso anche dalle mogli dei diaconi e don Salvatore ha evidenziato l’indissolubile legame tra l’Eucaristia e la santità della vita familiare.
Momento molto bello la restituzione in gruppo dell’esperienza vissuta e l’intervento conclusivo del vescovo che ha sottolineato l’importanza di vivere il ministero diaconale con un atteggiamento giusto dello spirito, credendo nella spiritualità perché senza un’esperienza forte di Dio non possiamo costruire niente. Ci esortato poi ad essere parte attiva e integrante della Diocesi, con un impegno più mirato nell’ambito della carità e dell’impegno sociale.
La mensa eucaristica alla fine ci ha visto uniti in comunione e il vescovo nell’omelia ci ha invitato a entrare in comunione piena con il Signore, a guardare al suo volto che si fa presente in mezzo a noi, donandoci la sua grazia che tocca la nostra vita rinnovandola e aprendola alla diaconia, al servizio, ad incontrare il volto del Padre anche nelle persone, insieme con le nostre mogli che sono anch’esse coinvolte attivamente in questo compito, contribuendo così al superamento delle limitazioni di una visione maschilista del ministero.
Il nostro grazie alle Suore che ci hanno ospitato, a don Salvatore per averci aperto il cuore e la mente con le sue profonde meditazioni e al nostro vescovo per la vicinanza e per l’attenzione premurosa e paterna nei confronti nostri e delle nostre famiglie.