Carissimi, dei tempi liturgici, entro cui si sviluppa l’Anno Giubilare della Misericordia, la Quaresima reca in sé una carica particolare. La memoria del proprio battesimo, nella riscoperta del suo senso e il rinnovo degli impegni che ne provengono di fedeltà al Dio dell’Alleanza, la lotta contro ogni forma di male, il riconoscimento di essere peccatore e penitente, mediante opere penitenziali e caritatevoli, la disponibilità a recepire il perdono divino con il dono di una vita nuova, l’ascolto assiduo della Parola, primo sacramento della conversione nella preghiera e guida verso il mistero pasquale, sorgente della vita in Cristo, sono i motivi melodici di quell’inno alla misericordia che la Quaresima canta fino all’Exultet della Veglia Pasquale. È la Chiesa tutta che viene così “intonata“, ma ad ognuno è chiesto di far la sua parte.
Perciò cammino personale e dimensione comunitaria sono inscindibili. In tale coralità universale, in comunione con il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2016 «”Misericordia io voglio e non sacrifici” (Mt 9,13). Le opere di misericordia nel cammino giubilare», desidero offrirvi alcuni spunti di riflessione e di azione. Una nota li sottende tutti: il passaggio applicativo dal personale al comunitario, cioè la “personalizzazione” dell’impegno in vista della “ricaduta” esterna.
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X Francesco Milito