Quello vissuto insieme ai Giovani della nostra Diocesi a Roma, insieme ai nostri coetanei di tutto il mondo, non è stato un normale pellegrinaggio, ma un insieme di esperienze nuove e molte emozioni che non si possono semplicemente spiegare a parole.
Siamo partiti con ben 5 pullman dalla Piana di Gioia Tauro con l’obbiettivo di vivere, nella Capitale della Cristianità, un’esperienza di fede, consapevoli, però, che questa ci avrebbe cambiato tutti in meglio. A Roma siamo stati accolti da una pioggia che ci ha quasi scoraggiati, eppure, quando abbiamo iniziato a girare per le strade della Città, il sole ci ha circondati, dando inizio ad una delle esperienze più belle della nostra vita.
Abbiamo attraversato le quattro Porte sante, iniziando dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo in cui è sepolto papa Francesco. Il giorno seguente, abbiamo fatto l’emozionante cammino del pellegrino: un percorso in cui i giovani in preghiera hanno attraverato tutta la via della Conciliazione fino ad arrivare nella basilica Vaticana, per attraversare la Porta santa e ascoltare la Messa celebrata dai nostri sacerdoti. In serata, abbiamo partecipato all’emozionante Messa di apertura del Giubileo, al termine della quale papa Leone è passato, inaspettatamente, a salutare tutti i giovani.
La terza Porta santa che abbiamo attraversato è stata quella della basilica di San Paolo fuori le mura, dove abbiamo avuto il piacere di osservare i mosaici di tutti i Papi che hanno guidato la Chiesa fino al giorno d’oggi.
L’ ultima Porta santa che abbiamo attraversato è stata quella di San Giovanni in Laterano, dove abbiamo osservato le dodici imponenti sculture degli Apostoli, rappresentati lungo tutta la navata centrale.
Ma il Giubileo non è stato solo questo: il Giubileo è stato anche la conoscenza di nuove storie, raccontate da nuove persone. Alla Comunità di Sant’Egidio, per esempio, abbiamo incontrato tre ragazze, Carmen, Minuli e Zohra, provenienti da tre Paesi differenti, rispettivamente Siria, Sri Lanka e Afghanistan, a cui, per motivi politici o bellici, hanno tolto la possibilità di studiare. Queste tre ragazze chi hanno raccontato la loro esperienza. Ci hanno narrato come, grazie al loro coraggio, sono riuscite a scappare da una vita che non volevano. Hanno raccontato della paura di lasciare la propria casa, la propria famiglia, la loro quotidianità, per avere qualcosa di molto più grande e bello: la libertà. Questo incontro ci ha fatto capire quanto sia importante questa parola; quanto sia importante poterla pronunciare e sentirla, perché non hanno tutti la nostra stessa fortuna, e, con quel meraviglioso incontro, lo abbiamo capito veramente.
Parlando di coraggio, in quei giorni, il nostro vescovo, mons. Giuseppe Alberti, ha tenuto una catechesi nella quale l’argomento principale è stato il coraggio, il coraggio di affrontare un cammino come quello della vita, lungo e spesso in salita, ma che tutti siamo capaci di affrontare, non semplicemente i più forti o i più speranzosi. Ha fatto molto riflettere tutti noi, poiché avevamo tutti qualcosa per cui essere incoraggiati, abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci incoraggi e, molte volte, quel qualcuno può essere proprio il vescovo della tua Diocesi.
L’ultimo incontro è stato con le suore di Madre Teresa di Calcutta, in particolare con una giornalista, la quale ha raccontato di un’intervista fatta a Madre Teresa per la Rai. La giornalista ricorda, anche abbastanza emozionata, che lei aveva preparato una serie di domande per la madre, ma, prima che potesse iniziare a porgliele, la madre aveva già raccontato dei suoi atti fatti a Calcutta con i poveri e non solo; così la giornalista, presa dalla commozione di quei bei gesti, decise di non porle più alcuna domanda e pubblicare l’intervista così com’era. Le sorelle ci hanno, poi, raccontato com’è la vita in convento, facendoci visitare le stanze in cui viveva Madre Teresa.
Oltre a tutto questo, ci sono stati altri momenti di divertimento in giro per la Capitale: abbiamo visitato molti monumenti di Roma come il Colosseo; la Fontana di Trevi; l’Altare della Patria e le varie piazze, come piazza di Spagna e piazza Navona. Per non parlare, poi, delle curiose esperienze sui mezzi pubblici, come metro e autobus, che per alcuni è stata la prima volta, e le cantate in mezzo alla folla di persone che non vedevano l’ora finisse tutto quel baccano in Città!
Infine, non possiamo dimenticare l’incontro fatto per caso, mentre passeggiavamo vicino Monte Citorio, con il famoso cantante Al Bano.
In tutto questo divertimento, ci sono stati anche piccoli sacrifici come il cibo che non sempre è stato buono e le corse per trovare i locali che accettassero i buoni del Giubileo; per non parlare, poi, la sera, al rientro negli alloggi, cioè le palestre in cui dormivamo nei sacchi a pelo, che, a dire la verità, non abbiamo, poi, dormito così male come pensavamo ma, certamente, non dimenticheremo mai i bagni pieni di gente e la fila per le docce di acqua fredda che duravano fino alle 02.00 di notte e al mattino tutte le sveglie di quelle 120 persone che suonavano e, non solo, dovevamo anche subirci il “buongiorno” di don Emanuele con la sua squillante voce!
I giorni più belli, però, arrivarono, iniziati quel sabato mattina, quando caricammo le valige sugli autobus e ci incamminammo verso Tor Vergata. Quelli si che sono stati davvero i due giorni più intensi ed indimenticabili! Fare 7 km a piedi in autostrada non è stato facilissimo, però, c’è l’abbiamo fatta e, arrivati a Tor Vergata, siamo stati accolti dai volontari che sono stati molti gentili e molto allegri anche loro e ci hanno consegnato la scatola con il cibo, nella quale si trovavano la cena di sabato e la colazione di domenica.
Quindi ci siamo sistemati nei vari settori per aspettare l’arrivo del papa sotto il sole cocente. Dopo molte ore di attesa, arrivò papa Leone con l’elicottero che scese su Tor Vergata e iniziò a fare il giro in papamobile, per salutare tutti i giovani che lo accolsero con canti e urli di gioia. Per noi, soprattutto, è stata una grande emozione vedere più di 1.000.000 di giovani, tutti li riuniti per il Signore, specialmente per questa nuova generazione, spesso definita “incredula”.
L’emozione della veglia, poi, è stata una cosa unica, specialmente ascoltare gli straordinari canti de Il Volo e dell’Orchestra diretta da mons. Marco Frisina, per non parlare del surreale silenzio che ha riempito i nostri cuori durante l’Adorazione eucaristica. Vedere tutta quella gente, tutti quei giovani, in silenzio a pregare è stata una cosa che non si può descrivere ma si può solo vivere. “Cari giovani, vogliatevi bene tra di voi! Volersi bene in Cristo. Saper vedere Gesù negli altri. L’ amicizia può veramente cambiare il mondo. L’amicizia è una strada verso la pace”. Queste sono state le fantastiche parole di papa Leone durante la veglia.
Dopo la veglia, alcuni ancora avevano la forza di continuare a ballare e cantare, altri, invece, dormivano intensamente. Dormire a Tor Vergata non è stato molto facile, tra il freddo e la pioggia alle 02.00 di notte che ha interrotto il nostro sonno ma che, fortunatamente, non è stata molto forte e neanche assai duratura.
La mattina di domenica, ci hanno svegliato la forte musica e le voci che avvisavano l’arrivo del papa. Ebbene si, il papa, quella mattina, fece di nuovo il giro in papamobile per salutare tutti i giovani, prima di iniziare a celebrare la Santa Messa nella quale, durante l’omelia, ci ha invitati ad aspirare alle cose più grandi, offrendoci come esempio i prossimi Santi, Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis. Al termine della messa, ci ha salutato dicendo: “Portate questa gioia, questo entusiasmo a tutto il mondo. Voi siete il sale della Terra, la luce del mondo: portate questo saluto a tutti i vostri amici, a tutti i giovani che hanno bisogno di un messaggio di speranza”.
Noi oggi siamo qui, per portare questo messaggio non solo alla nostre Comunità, ma a tutti i giovani del mondo. Questi giorni passati a Roma per il Giubileo sono oggi indimenticabili e lo saranno per il resto della nostra vita, perché le emozioni, le amicizie e le esperienze che abbiamo vissuto non si potranno mai dimenticare.
Annamaria, Brigida, Francesca, Elisa, Federica, Perla, Martina, Antonio S., Arcangelo, Antonio L.


















