La Diocesi in festa per i 50 anni di sacerdozio di don Pino Demasi

Cinquant’anni di ministero non sono soltanto un traguardo personale, ma un dono per la Chiesa intera e per un territorio che, attraverso la vita di un sacerdote, ha visto crescere semi di speranza e di impegno. Domenica 14 settembre la Diocesi di Oppido Mamertina–Palmi ha celebrato con gioia e riconoscenza il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Pino Demasi, parroco del Duomo di Santa Marina Vergine di Polistena dal 1984, punto di riferimento per generazioni di giovani e di famiglie.

Il Duomo gremito ha accolto una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano mons. Giuseppe Alberti, affiancato dal Vescovo emerito mons. Francesco Milito, da numerosi sacerdoti della nostra Diocesi e da alcuni confratelli della Diocesi di Locri-Gerace. L’abbraccio del presbiterio e del popolo di Dio ha dato alla liturgia il segno concreto di una Chiesa che cammina insieme.

Tra i banchi erano presenti tutti i gruppi parrocchiali, le associazioni, i movimenti e i tanti fedeli che hanno condiviso con don Pino cammini di fede, di educazione e di responsabilità sociale. Non è mancata la presenza affettuosa dei familiari, che da sempre lo accompagnano con discrezione e sostegno. Molte le autorità civili: i sindaci delle comunità più legate alla sua storia – Cittanova, paese natale; San Ferdinando, prima parrocchia dal 1975 al 1984; e Polistena, dove esercita il ministero da oltre quarant’anni – insieme ai primi cittadini di Terranova Sappo Minulio, Scido e Candidoni. Una rappresentanza che testimonia l’intreccio costante tra fede e territorio, tra Vangelo e impegno civile.

Nell’omelia, mons. Alberti ha rivolto a don Pino un pensiero di gratitudine profonda per il suo servizio alla Chiesa e alla società, ricordando come il suo ministero sia stato capace di annunciare il Vangelo intrecciandolo con la vita concreta delle persone. “Non perdere mai la memoria, custodire le cose belle e farne tesoro per il futuro” – è stato l’invito del Vescovo, sottolineando che solo da una memoria viva può nascere un futuro di speranza.

Al termine della celebrazione, la comunità parrocchiale ha espresso in un messaggio corale la gratitudine e l’affetto per il proprio parroco, ripercorrendo i tanti segni di un ministero fatto di Vangelo vissuto, di impegno per i poveri, per i giovani e per la giustizia. A seguire, il saluto del sindaco di Polistena ha interpretato la voce dell’intera città, riconoscendo in don Pino un punto di riferimento non solo religioso, ma anche sociale e culturale. Un gesto concreto ha suggellato la celebrazione: la consegna di una casula sacerdotale, dono della comunità parrocchiale, segno dell’amore e della riconoscenza di tutti.

Nel suo intervento finale, don Pino ha spostato ancora una volta l’attenzione dalla persona alla comunità: non un grazie per i suoi cinquant’anni, ma per i “cinquant’anni di comunità, di cammino condiviso, di cose fatte insieme”. Un pensiero che riassume bene il suo stile di pastore: padre e fratello, guida spirituale e compagno di strada, voce profetica e testimone di una Chiesa incarnata nella storia.

La serata si è conclusa in festa sul piazzale Trinità, dove fedeli, sacerdoti, autorità e amici si sono ritrovati in un momento conviviale di fraternità e amicizia, prolungando la gioia di una celebrazione che ha abbracciato memoria e futuro.

Quella di Polistena non è stata solo una festa locale, ma una festa diocesana: segno di una Chiesa che riconosce, nel ministero di don Pino, un dono per tutti e un incoraggiamento a continuare a camminare insieme, pellegrini di speranza.

Angelo Anastasio