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28/Lug/19

Il Campo estivo dei Seminaristi della Diocesi

 Così si è intitolato il Campo estivo dei Seminaristi della nostra Diocesi, accompagnati in questa importante esperienza dal nostro Vescovo, mons. Francesco Milito, da don Pasquale Galatà, Vicario episcopale per la formazione del Clero, da don Giancarlo Musicò, Rettore del Seminario vescovile, don Letterio Festa, Padre spirituale e da don Antonio Nicolaci, Segretario del Vescovo. L’esperienza si è svolta dal 16 al 23 luglio 2019.
 
Ed è stato proprio il Vescovo a guidare i giovani Seminaristi in un viaggio non solo spirituale e pastorale ma anche storico e culturale. Il soggiorno è stato presso una Casa di accoglienza gestita dai Padri Venturini, a Zevio (Verona).
 
Come, ha dichiarato il Vescovo, “Cultura e Spiritualità vanno spesso a braccetto”. Non solo le parole, ma anche i fatti provano questo concetto. I Seminaristi, con i loro Educatori, hanno potuto concretamente fare esperienza di questa realtà attraverso la visita di alcuni luoghi significativi custodi di alcuni tra i più importanti beni culturali italiani, iniziando dal Museo diocesano di Trento e dalla Cattedrale della stessa Città, nella quale si svolsero alcune sessioni del celebre Concilio di Trento.
 
Il giorno seguente, dopo un’efficace introduzione da parte di Sua Eccellenza, i Seminaristi si sono recati nella casa natale del papa Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto, a Riese, (Treviso), nella quale il futuro Pontefice e Santo ha vissuto prima di entrare in Seminario e dove spesso tornava fino al momento della sue elezione a Vescovo di Roma. Oltre alla grande gioia di visitare la casa un Santo, i seminaristi hanno avuto la grazia di toccare con mano e vedere con i propri occhi le tracce dell’esperienza umana e storica del benefico Fondatore del nostro Pontificio Seminario Teologico Regionale di Catanzaro, oggi intitolato alla sua memoria e che, oltretutto, è stato il primo Seminario Regionale in tutta Italia, voluto proprio dal pontefice che, anche non essendo calabrese e senza aver mai visitato la Calabria, aveva una certa predisposizione verso la nostra Terra.
 
Dopo Riese è toccata la visita a Milano, più precisamente alla Biblioteca Ambrosiana e alla Casa di Alessandro Manzoni. Con grande curiosità e un pizzico di passione, i Seminaristi si sono ritrovati a respirare l’aria della Storia sia letteraria che culturale ed ecclesiastica del nostro Paese. Infatti, all’interno della Biblioteca Ambrosiana oltre ai preziosi volumi, si trova anche una ricca Pinacoteca, nella quale è esposto e custodito, tra gli altri capolavori dei più celebri Artisti italiani come Caravaggio, Pinturicchio e Ghirlandaio, gran parte del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e il grande cartone preparatorio della Scuola di Atene di Raffaello. Lasciata l’Ambrosiana, sempre con lo stesso interesse, il Gruppo ha avuto modo di esplorare la Casa milanese di Alessandro Manzoni, scrigno che custodisce numerosi cimeli del grande scrittore come la sua Biblioteca e il suo scrittoio di Manzoni. E’ stato facile, quindi, immaginare, ad esempio, il Manzoni seduto a quest’ultimo, intento a scrivere qualche pagina de “I Promessi Sposi” o di qualche altra le sue opere più importanti.
 
A riempire i tempi della quarta giornata è stata, poi, la visita al pittoresco Santuario della Madonna della Corona sul Monte Baldo al confine tra Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo. Qui il nostro Vescovo ha celebrato la Messa, nei primi vespri della Domenica.
 
Il giorno seguente, il pomeriggio si è trascorso a Verona, dove il Gruppo è passato davanti l’imponente Arena e ha fatto sosta presso la famosa Casa di Giulietta, protagonista insieme al suo amato Romeo del famoso dramma dello scrittore inglese William Shakespeare.
 
L’ultima tappa del tour è stata la città di Mantova, nella quale sorge la Basilica e Concattedrale dedicata a Sant’Andrea apostolo. Una particolarità che rende unica questa grande chiesa sono le reliquie del SS. Sangue di Gesù, custodite al suo interno. Si racconta, infatti, che il soldato che trafisse il costato di Cristo, Longino, subito dopo questo fatto, si sia convertito e abbia portato a Mantova le zolle di terra bagnate dal Sangue del Crocifisso. Il corpo del soldato è sepolto nella stessa chiesa che fu voluta dalla nobile famiglia dei Gonzaga, non per l’intento di custodire i Sacri Vasi contenenti le reliquie, ma bensì per dare spazio e luce ai propri quadri che acquistavano, essendo loro dei collezionisti. Dopo la visita guidata in Basilica, il Vescovo ha celebrato la messa di orario in Cattedrale.
Il giorno seguente si è fatta rotta per Gioia Tauro, per il rientro a casa dopo una sosta di preghiera nel Santuario di Pompei e dopo un’intensa settimana di formazione e di fraternità.
 
Sem. Vincenzo Sergio 

Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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