I Santuari della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi
La prima chiarificazione giuridico-pastorale, sulla base del Codice di Diritto Canonico (cann. 1230-1234) e i nn. 136-137 dell’Istruzione in materia amministrativa della Conferenza Episcopale Italiana del 31 maggio 2005, della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi è iniziata nel 2002 (Cfr. G. Aceto, Classificazione e Decreti dei Santuari Calabresi, Città del Vaticano, Lev, 20022, pp. 52-53). La catalogazione e la ricognizione è curata dalla professoressa Giustina Aceto, docente per I Santuari Mariani presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum (Roma) e referente per la Pontificia Academia Mariana Internationalis (https://www.pami.info/santuari-censimento/) per la ricerca santuariale.
Santuario Basilica Minore
Santuario Mariano Diocesano Basilica Madonna dei Poveri
Corso Monaco Barlaam, 89, Seminara (RC)
I fedeli che visitano devotamente la Basilica e che in essa partecipano a qualche rito sacro o almeno recitano il Padre nostro e il Credo, alle solite condizioni – Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice – possono ottenere l’indulgenza plenaria: 1. Nel giorno anniversario della dedicazione della Basilica; 2. Nel giorno della celebrazione liturgica del titolare; 3. Nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, apostoli (29 giugno); 4. Nel giorno anniversario della concessione del titolo di Basilica; 5. Una volta all’anno nel giorno stabilito dall’Ordinario del luogo; 6. Una volta all’anno nel giorno liberamente scelto da ciascun fedele (Cfr. Notitiae 26, 1990, pp. 13-17, e Acta Apostolicae Sedis 82, 1990, pp. 436-440; Decreto “Domus ecclesiae” della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Norme per la concessione del titolo di Basilica minore, 9 novembre 1989 – https://www.cultodivino.va/content/dam/cultodivino/documenti/Domus-Ecclesiae.pdf).
Il luogo sacro Madonna dei Poveri o “Maria dei Poveri” è posto al centro della città di Seminara, con possibilità di parcheggio, accoglienza pellegrini, Casa del pellegrino. Il 30 maggio 1955 Pio XII ha elevato la chiesa, dove si venera l’effigie di “Maria SS.ma Madre dei Poveri”, a Basilica Minore. Il 12 dicembre 1956 mons. Vincenzo De Chiara ha confermato la tradizione popolare, elevando la chiesa della Madonna dei Poveri a Santuario. Dal 26 febbraio 2009 il Santuario della Madonna dei Poveri è affiliata alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore (Prot. N. 109/09/I). Per incrementare il vincolo spirituale con la Basilica Papale Liberiana, la Penitenzieria Apostolica ha concesso di lucrare l’indulgenza plenaria, alle consuete condizioni, nei giorni: – 5 agosto: Festa della Titolare della Basilica di Santa Maria Maggiore; – 14 agosto: Solennità della Madonna dei Poveri; – 15 Agosto: Assunzione della beata Vergine Maria; – 8 dicembre: Immacolata concezione della B. V. Maria; – 1 gennaio: Maria SS.ma Madre di Dio; – 25 marzo: Annunciazione del Signore; – Una volta all’anno in un giorno liberamente scelto da ogni fedele; – Tutte le volte che a gruppo i fedeli per devozione si portano in pellegrinaggio al Santuario.
Il 14 agosto 2020 nel corso di una celebrazione presieduta dal vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Francesco Milito, il comune di Seminara è stata dichiarata “Civitas Mariae”, Città di Maria. L’iniziativa è partita da rettore del Santuario, don Domenico Caruso, portavoce con il vescovo, e con la locale amministrazione comunale. Nella delibera la giunta municipale ricorda che il popolo di Seminara ha «una plurisecolare tradizione mariana, come si evince da quanto è stato perpetuato dalla trasmissione orale del patrimonio culturale e religioso delle generazioni passate e, soprattutto, da quanto si deduce dai documenti che, conservati nei vari archivi pubblici, sono oggetto di continui studi da parte degli storici locali».
L’attuale edificio, a forma di croce, è in stile romanico a tre navate, con volta a capriate, un pronao esterno all’ingresso principale e duplice torre campanaria. Le pareti frontali del transetto e quelle del presbiterio ospitano mosaici raffiguranti episodi della storia di “Maria dei Poveri” e del suo santuario. Il catino dell’abside è interamente occupato da un affresco raffigurante l’incoronazione di Maria da parte di Gesù tra angeli glorificanti che suonano le trombe e sotto lo sguardo solenne e protettivo di Dio Padre. Sotto l’affresco fanno da corona all’altare maggiore medaglioni raffiguranti i sette sacramenti. Nel transetto, due altari laterali uno dedicato al Sacro Cuore di Gesù oggi cappella del SS.mo Sacramento, l’altro all’Immacolata Concezione, titolare della parrocchia. Lungo le navate laterali sei altari dedicati a: San Giuseppe, Santa Lucia, San Mercurio (Patrono della Città), Santa Rita, Ecce Homo, Anime del Purgatorio, dove è collocato il battistero del XV sec. L’organo (1933), offerto dai devoti di “Maria dei Poveri”, è posto nella cantoria sopra la porta principale.
La festa in onore di Maria si svolge dal 1 al 15 di agosto, preceduta dalla quindicina. Ancora oggi, dai paesi vicini si giunge a piedi per ascoltare la messa del mattino e si arriva, pregando e cantando inni a Maria. Poi, dal 10 al 15 agosto un flusso ininterrotto di pellegrini arriva al Santuario accolti al suono di Banda musicale, Tamburi, Giganti, Palio.
Il momento di maggiore intensità è il giorno 14 con l’afflusso maggiore di pellegrini, raggiunge il suo apice nel pomeriggio quando l’icona tra applausi e al grido di “Viva Maria”, da parte delle decine di migliaia di pellegrini proveniente dalla Calabria e dalle regioni limitrofe Sicilia e Basilicata, scende dalla sua nicchia per essere portata in processione per le vie del paese con lunghissimo seguito di fedeli. L’icona prima del rientro al santuario, per essere ricollocata nella sua edicola tra applausi e al grido di viva Maria, sosta nella piazza principale del paese, dove viene collocata su un palco per essere visibile alle migliaia di pellegrini presenti che la accolgono con canti, grida di ringraziamento e preghiere. Fino agli anni 70 del secolo scorso, al suo arrivo in piazza veniva accesa una forte struttura in legno detto “U castejiu” (Il castello) perché doveva essere resistente agli scoppi e movimenti dei fuochi d’artificio. Nella struttura alta circa 15 metri per 10 venivano collocati giochi di fuochi d’artificio “Funtani, Roteji Luminari” (Fontane, Girandole, Luminarie) che si spegnevano all’unisono quando, attraversando tutta la piazza arrivava una colomba che apriva un grande quadro di “Maria dei Poveri”.
Il 13 di agosto il Santuario si riempie di fedeli, “si faci a jornata” (giornata di preghiera) esplicando così il voto dello stare con Maria tutto il giorno per parlarle, pregarla, ringraziarla e chiedere grazie. Dopo il tramonto, terminata la messa vespertina la Basilica si svuota per riempirsi nuovamente qualche ora dopo per dare inizio alla Veglia in onore di Maria, che si conclude dopo la celebrazione della prima messa del mattino del giorno 14 agosto. Durante la veglia, le preghiere comunitarie si alternano ai canti e alla preghiera silenziosa, alle ore ventiquattro celebrazioni della santa messa.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_8280723586371
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Santuario Diocesani
Santissimo Crocifisso
Via Padre Vincenzo Idà – 89010 Terranova Sappo Minulio (RC)
Dal XIV secolo è attestato il culto al miracoloso Crocifisso attirando il concorso dei fedeli. A rafforzare il pellegrinaggio, proveniente dai devoti della Piana, soprattutto in occasione della festa principale del 3 maggio, e dei devoti durante tutto l’anno sono stati i miracoli del 1533 e del 1593, quando, alla vista di tutti, nella città di Palmi, il Crocifisso sudò sangue all’incontro con la Vergine del Soccorso e, in seguito, nella città di Terranova Sappo Minulio, i presenti videro scaturire dalle piaghe del Crocifisso latte e sangue. Il terremoto del 1783 non distrusse il Santissimo Crocifisso, che fu ritrovato sotto le macerie nella Chiesa della Madonna delle Grazie che divenne la sua nuova dimora.
Il 19 dicembre 1963 la Chiesa Santuario del SS.mo Crocifisso ha ricevuto il riconoscimento della personalità giuridica (Registrato alla Corte dei Conti, 2 aprile 1963, Atti del Governo, registro n. 167, foglio n. 62).
Il 4 settembre 2016, giorno della canonizzazione di Santa Teresa di Calcutta, è stato conferito da mons. Francesco Milito il titolo di Santuario Diocesano (Prot. n. 305/16) alla chiesa del SS.mo Crocifisso di Terranova Sappo Minulio.
La festa principale, preceduta da un novenario, si svolge il 2 e 3 maggio con un grande concorso di fedeli e pellegrini. Durante la novena in preparazione alla festa, del 2-3 maggio, dal 24 aprile si svolgono le messe ore 06:50 con lodi, 11:00 e 19:30. Il 2 maggio messa con lodi alle 06:50, 11:00 liturgia con discesa ed esposizione del Crocifisso. La sera celebrazione ore 19:00 e processione in parrocchia Maria SS.ma Assunta e Santa Elia. Il 3 maggio si officiano le funzioni alle ore 08:00, 09:00 e 11:00 in parrocchia. Dopo la processione per le vie del paese il Crocifisso rientra al Santuario, dove rimarrà esposto fino all’ultima domenica del mese di maggio per poi essere riposto nella pala sull’altare maggiore.
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San Rocco
Piazza Santuario – 89050 Cosoleto (RC)
Il Santuario dedicato a San Rocco di Montpellier, pellegrino e taumaturgo francese è situato nella piccola frazione di Acquaro di Cosoleto, ai piedi dell’Aspromonte, si eleva a 440 m s.l.m. La parrocchia di appartenenza è quella di San Michele Arcangelo. La chiesa di San Rocco è stata elevata a Santuario Diocesano da mons. Vincenzo De Chiara della Diocesi di Mileto, all’epoca proprietaria del Santuario, il 12 dicembre 1956.
La festa principale si celebra, con grande concorso di fedeli-pellegrini, il 15-16 agosto. Il 1 novembre si svolge la salita della statua di San Rocco. La statua di San Rocco è posta in una nicchia alta sei metri sopra l’altare maggiore, allo scoccare della mezzanotte del 15 agosto, attraverso un particolare binario, detto “farmiculare”, viene trasportata (“discesa”) al centro del luogo sacro. Nella festività di tutti i Santi, (1 novembre) a mezzogiorno, il simulacro del santo viene riportato nella sua nicchia. La caratteristica del Santuario di Acquaro è costituita dagli ex-voto in cera, riproducenti le parti anatomiche risanate per l’intercessione del Santo.
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San Bartolomeo Apostolo
Via San Bartolomeo – 89020 Giffone (RC)
Il Santuario dedicato a San Bartolomeo, patrono di Giffone, è posto in contrada “Contura” presso il monte Locarni. Fu costruito negli anni 1960/70 grazie allo zelo della comunità di Giffone e dai parroci don Antonio Ritorto e don Rosario Badolato. Nelle vicinanze del Santuario venne costruita anche la “fontana di Lu Mustazzolaru” oggi “fonte San Bartolomeo” per prelevare l’acqua da utilizzare per la costruzione del luogo sacro e oggi divenuto punto di ritrovo per i devoti pellegrini. All’interno si ammira il mosaico raffigurante la scorticazione di San Bartolomeo.
Il 10 novembre 1997 (Prot. N. 550/97E) mons. Domenico Crusco ha elevato la chiesa dedicata a San Bartolomeo a Santuario diocesano sotto il titolo di San Bartolomeo Apostolo.
La festa principale si svolge il 24 agosto con processione per le vie cittadine di Giffone. Il 23 agosto si svolge la processione eucaristica. Il 14 agosto, dopo la celebrazione eucaristica, la statua lignea di San Bartolomeo Apostolo, in pellegrinaggio a piedi, viene portato dalla parrocchia di Maria SS.ma di Soccorso, dove è custodita, al Santuario in contrada Contura. Il 16 agosto il simulacro ritorna, accompagnata da un corteo di devoti, nella parrocchia di appartenenza.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_3909109400471
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San Biagio
Via Nazionale, 2 – 89050 Feroleto della Chiesa (RC)
Nella frazione di Plaesano a due chilometri dal centro abitato dal comune di Feroleto della Chiesa, il 3 febbraio con grande affluenza di pellegrini si celebra San Biagio. Durante la giornata di festa i fedeli ricevono il rito della benedizione della gola. Durante la giornata del 3 febbraio e la prima domenica di giugno vengono compiute le “tre girate” intorno al Santuario dai fedeli pellegrini. La tradizione vuole che i devoti concludano la processione del 3 febbraio con tre giri, di corsa, intorno al luogo di culto con lo scopo di essere preservati dalle affezioni gastroenteriche. Durante la festa viene allestita una piccola fiera caratterizzata dalla vendita di prodotti tipici locali.
Il 12 dicembre 1956 mons. Vincenzo De Chiara ha elevato la chiesa parrocchiale di San Biagio, patrono di Plaesano, col titolo di Santuario.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_7454922700471
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Santuario Mariani
Maria Santissima del Rosario
Piazza don Domenico Tropeano – 89022 Cittanova (RC)
Nella piazza della città di Cittanova si venera con particolare devozione la Beata Vergine Maria del Rosario il cui culto, nel mese di ottobre, richiama un gran numero di fedeli della diocesi di Oppido Mamertina Palmi. L’8 dicembre 1999, a norma dei cann. 1230-1234 del C.J.C, il vescovo mons. Domenico Crusco ha eretto la Chiesa Parrocchiale di Maria SS.ma del Rosario in Cittanova con il titolo di “Santuario Diocesano di Maria SS.ma del Rosario” (Prot. N° 681/99E).
Su iniziativa di don Domenico Maria Siciliani, padre spirituale della Congregazione della SS. Trinità e della Beata Vergine del Rosario, il 7 maggio 1823 fu posta la prima pietra del santuario, nello stesso luogo dove sorgeva fin dal XVII secolo una piccola chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, distrutta dal terremoto del 1783; il sacerdote affidò l’esecuzione architettonica a Francesco Morani nato a Polistena nel 1804 e ai Tre figli Fortunato, Vincenzo, ed Emanuele con esecuzione di stucchi e altari interni, e pitturazione in epoca successiva. l’esecuzione materiale ai Tigani e ai Rovere. Nel 1953 la chiesa divenne parrocchia.
La festa principale si svolge il 1 novembre con processione per le vie cittadine.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_3546122899371
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Maria Santissima Annunziata
Piazza Duomo – 89014 Oppido Mamertina (RC)
Fin dal 1051 è attestata una cattedrale intitolata alla “Thèotokos” nella cittadina di Oppido Mamertina. La cattedrale ha seguito le vicende e le tappe della storia della città episcopale e della diocesi. Mons. Giovanni Battista Peruzzo diede inizio ai lavori di costruzione. L’attuale imponente edificio sacro, il terzo sullo stesso sito, fu progettato nel 1926 dall’architetto Ettore Baldanzi. Fu consacrata, con solenne rito, dal vescovo mons. Nicola Colangelo, il 24 marzo 1935. Il suo successore, mons. Nicola Canino, provvide ai lavori di decorazione, ad opera del pittore Diego Grillo, all’acquisto di un grande organo, un coro ligneo e altri arredi sacri, ulteriormente arricchiti in seguito anche da mons. Maurizio Raspini. Il 15 agosto 2013 mons. Francesco Milito ha elevato la cattedrale con il titolo di “Santuario Diocesano di Maria SS.ma Annunziata”, gemellato, il 5 novembre dello stesso anno, con la basilica dell’Annunciazione di Nazareth di Galilea.
La Beata Vergine Annunziata è la Patrona principale della città e della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. La festa principale si svolge il 25 marzo. La festa votiva è celebrata il 22 agosto, in memoria della Beata Vergine Maria Regina.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_7197517510471
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Maria Santissima del Carmine
Piazza Carmine – 89015 Palmi (RC)
I Frati Carmelitani arrivarono a Palmi intorno al 1540 e costruirono una chiesa fuori dalle mura cittadine, di cui rimane solo la pianta planimetrica. La chiesa fu ricostruita, ad unica navata, dopo i terremoti del 1894 e del 1908 e negli anni trenta fu abbellita con stucchi, affreschi, dipinti ad olio e decorazioni in oro a foglia. Sull’altare maggiore, di fattura settecentesca, è posta la scultura in legno a figura intera della Madonna del Carmine attorniata da angioletti, realizzata dallo scultore Domenico De Lorenzo (1740 – 1812) nel 1782. La festa principale si svolge il 16 novembre. I fedeli con grande partecipazione, alle ore 18.00, rinnovano con una processione devozionale il miracoloso intervento della Madonna del Carmine sulla città di Palmi in occasione del terremoto del 16 novembre 1894. Nell’ultimo tratto di strada, proprio sul luogo dove i devoti furono colti dal sisma, al grido di “figghiolifujimu” (ragazzi, corriamo) la statua viene trasportata di corsa tra i devoti. In preparazione alla festività, la sera del 30 ottobre vi è la tradizionale “calata” della sacra effigie. Dal 31 ottobre al 15 novembre si celebra la “sedicina del miracolo” con momenti di preghiera, catechesi e la veglia mariana della vigilia.
Il 15 novembre 1994 mons. Domenico Crusco, in occasione del I° Centenario del Miracolo del 1894, ha elevato la chiesa del Carmine alla dignità di Santuario «perché possa essere faro di devozione mariana e cenacolo di spiritualità carmelitana nella diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e, in particolare nella città di Palmi» (Cfr. Decreto di erezione a Santuario – Prot. N. 310/97/E).
Il luogo di culto dispone di un salone e di due sale per accogliere i pellegrini, di una biblioteca, un piccolo museo e di un presepe meccanico permanente. All’esterno ampio giardino del Santuario.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_4048947410471
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Maria Santissima dell’Itria
Piazzale Trinità – 89024 Polistena (RC)
Il 18 agosto 1997 mons. Domenico Crusco ha elevato la chiesa della Trinità a Santuario Diocesano con il titolo Santuario di Maria Santissima dell’Itria. All’interno del Santuario è conservato un quadro della Madonna dell’Itria, di ignoto autore della fine del XVI secolo. L’opera di grande pregio, è il gruppo statuario in legno realizzato tra il 1798 ed il 1799, raffigurante la Madonna dell’Itria, dello scultore Vincenzo Scrivo di Serra San Bruno. Durante l’incendio della chiesa del 1988 la statua subì molti danni. Il 30 aprile 1989 fu restaurata dal maestro polistenese Giuseppe Pesa e benedetta dal vescovo mons. Benigno Luigi Papa.
Il 18 agosto 1996, in occasione della riapertura al culto della chiesa, l’effigie dell’Odigitria fu incoronata con auree corone, realizzate dall’orafo polistenese Marcello Tigani, dal cardinale Carlo Furno.
La festa principale si svolge la seconda domenica di luglio con grande concorso di fedeli.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_5716624600471
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Maria Santissima di Patmos
Piazza Duomo – 89025 Rosarno (RC)
La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, nella quale è collocata la venerata immagine Maria Santissima di Patmos, è stata elevata a Santuario Diocesano dall’Amministratore Apostolico di Oppido Mamertina-Palmi mons. Domenico Crusco, il 1 novembre 1999 (Prot. N. 671/99 E). Il 12 agosto 1950 mons. Enrico Nicodemo, Vescovo della Diocesi di Mileto, incoronò e proclamò Protettrice di Rosarno Maria Santissima di Patmos.
La festa si svolge, con grande concorso di fedeli-pellegrini, la seconda domenica di agosto. Il sabato, che precede la seconda domenica di agosto, si svolge una processione penitenziale di circa cinque chilometri. Il corteo parte dal santuario Maria Santissima di Patmos fino al luogo indicato come sito del ritrovamento della statua della sacra effigie, secondo la tradizione, nella notte del 13 agosto 1400 alla foce del fiume Mesima in località “Carosello”.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_6117565307371
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Maria Santissima delle Grazie
Piazza Santuario Maria SS.ma delle Grazie – 89014 Oppido Mamertina (RC)
La chiesa parrocchiale di Tresilico, dedicata a Santa Caterina e San Leone Magno, è stata elevata a Santuario Mariano il 2 luglio 1958 da mons. Maurizio Raspini con il titolo di “Maria Santissima delle Grazie”. In origine, nelle adiacenze di Tresilico, il culto alla Vergine era sentito con il titolo di “Madonna del Pilar”. La statua in marmo, della scuola del Gagini, raffigurante la “Madonna del Pilar” è in mostra nella sala espositiva del Santuario. Nel luglio del 1832 fu acquistata la statua lignea processionale che raffigura la “Madonna in piedi con Gesù bambino in braccio”. Oggi è conservata ed esposta al pubblico in un vano al piano terra del palazzo Vorluni residenza della pia Rosa Vorluni, alla quale la Madonna sarebbe apparsa molte volte.
Nei giorni di festa, 1 e 2 luglio, in onore di Maria Santissima delle Grazie vi è un grande concorso di pellegrini che provengono da tutta la Calabria.
https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_7095273510471
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Dal XIV secolo è attestato il culto al miracoloso Crocifisso attirando il concorso dei fedeli. A rafforzare il pellegrinaggio, proveniente dai devoti della Piana, soprattutto in occasione della festa principale del 3 maggio, e dei devoti durante tutto l’anno sono stati i miracoli del 1533 e del 1593, quando, alla vista di tutti, nella città di Palmi, il Crocifisso sudò sangue all’incontro con la Vergine del Soccorso e, in seguito, nella città di Terranova Sappo Minulio, i presenti videro scaturire dalle piaghe del Crocifisso latte e sangue. Il terremoto del 1783 non distrusse il Santissimo Crocifisso, che fu ritrovato sotto le macerie nella Chiesa della Madonna delle Grazie che divenne la sua nuova dimora.










