venerdì 19 Apr 2024

Messaggio per la Giornata dello studente

         Don Emanuele Leuzzi e don Antonio Lamanna, rispettivamente Direttore e Vice Direttore dell’Ufficio Pastorale Scolastica ‘ MSCA della nostra Diocesi, in previsione della Giornata di oggi, hanno espresso il desiderio di un Messaggio per Voi. Il ‘sì’ è stato immediato poiché nel mondo della Scuola, pur nella diversità delle tipologie e salvo una breve pausa, sono presente da circa quarant’anni. È stato l’àmbito di lavoro più amato e coltivato, in subordine quasi paritario con quello del ministero sacerdotale vero e proprio. Ho pensato che questo Vostro raduno ha, in qualche modo, un collegamento con la Festa Giovani di Gioia Tauro del 15 aprile scorso ed è probabile che tra Voi ci sia un buon gruppetto (o, forse, tutti?) che vi abbiano partecipato e che ora si trovano nell’allargato ‘popolo degli studenti’ a condividere un’esperienza di più vasto respiro, ma di non meno intenso significato.

 Permettetemi una domanda: non è vero che quando si ‘salta’ un giorno di scuola, in genere, si è contenti? L’iniziativa, autorizzata dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Calabria e accolta dai Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi e degli Istituti Superiori d’Istruzione con la collaborazione degli Insegnanti di Religione Cattolica nelle Scuole Superiori e di altri Docenti, sembrerebbe ciò confermare. Nel considerare, poi, che appena tre giorni fa si è goduto di un bel ponte, un’altra pausa da aule, interrogazioni, compiti di classe, sembra una … benedizione.

A ben riflettervi, tuttavia, le cose non stanno proprio così. Se la più alta Istituzione Scolastica provinciale ed i Capi d’Istituto hanno aderito, è perché han visto la valenza formativa sulla scia della buona prova data lo scorso anno, quando si è avviata la nuova bella esperienza. Avverto il dovere di ringraziarli sentitamente per aver saputo intercettare la bontà di intuizioni che provengono dalla Chiesa e di renderle possibili. Su tale premessa di partenza, la Giornata a renderla efficace siete Voi, cari Giovani studenti. Oggi, infatti, un po’ nelle vesti del medico al capezzale di un malato, farete la prognosi delle malattie della scuola, ma anche, come logico esito, la diagnosi sul tipo di scuola desiderato e con essa le cure necessarie. Ritornano i sogni per la salute della scuola, che hanno bisogno solo di fedeltà alla terapia individuata.

 Quella bella manata, che anima il manifesto impastata di colori vivi, esprime bene l’impronta che sempre lascia chi si impegna. Gli anni dell’avventura scolastica rappresentano un campo di risvolti che allenano alla vita: l’attiva frequenza alle lezioni, la scoperta di nuovi saperi, l’acquisizione di competenze e di abilità, l’osservanza di una disciplina, vera palestra che educa al rispetto delle regole, le verifiche che provano gli obbiettivi perseguiti e la preparazione sicura. Tutto ciò presuppone un’assiduità quotidiana ai propri doveri di studenti. Aperta ad orizzonti ampi, sul futuro e sulla cultura, domani gratificherà del sacrificio nascosto di ore e di giorni passati sui libri e sulle reti di ricerca con i mezzi più moderni, da saper usare responsabilmente, cioè con deligenza critica. È un tirocinio spesso invisibile, come la stessa mano ingrandita che si diffonde per tutto il manifesto quasi in dissolvenza tra due accenni di onde. Verranno, poi, i momenti della gioia e delle soddisfazioni per le mete raggiunte e saranno i più puri e stimolanti, perché letizia grande è quella che nasce dalla compagnia con la verità che aiuta a scoprire e ad amare il mondo.

 Allora davvero si lascia un’impronta, frutto indubbio dell’applicazione nello studio, ma anche rimando a quel ‘Massimo fattor‘ che vuole in ognuno ‘del creator suo spirito più vasta orma stampar‘ come recita uno dei passaggi più meditati di una nota lirica del poeta credente ‘ quell’Alessandro Manzoni de ‘I Promessi Sposi’ ‘ che prende titolo proprio da un ‘Cinque maggio’, in cui, lontano dagli affetti e dal teatro di discusse imprese militari, chiudeva i suoi giorni un protagonista delle vicende d’Europa tra crepuscolo dell’Età dei Lumi e l’alba di un secolo di crescenti rivoluzioni.

 Questo l’augurio per l’odierno appuntamento: possa ciascuno di voi sognare il segno di bene da lasciare nel mondo, in futuro più abitabile e giusto se oggi lo si costruisce costruendo se stessi. Buona e lieta Giornata per tutti.

 

X Francesco Milito

Vescovo eletto di Oppido Mamertina-Palmi