Catechesi vissuta e formazione dei capi: l’esperienza scout AGESCI a Rizziconi

​Dal 29 al 30 marzo 2025, presso la “Casa di Nazareth” a Rizziconi, si è tenuto il modulo formativo “I nostri Padri ci hanno raccontato”, organizzato dalla Zona Piana degli Ulivi dell’AGESCI. Questo evento ha rappresentato un significativo momento di crescita spirituale e comunitaria per i capi scout partecipanti, sottolineando l’impegno costante dell’Associazione nell’ambito della catechesi e della formazione educativa.​

L’AGESCI adotta un metodo catechetico distintivo, basato sulla triade Esperienza – Simbolo – Concetto. Questo approccio permette ai ragazzi di vivere direttamente un’esperienza concreta, interpretarla attraverso un simbolo e infine comprenderne il significato profondo, facilitando l’interiorizzazione dei valori cristiani in modo naturale e spontaneo. Durante il modulo formativo, i capi hanno approfondito questa metodologia, sperimentando sia il ruolo di educatori che quello di ragazzi, per comprendere appieno l’efficacia di tale percorso.​

La testimonianza di Davide, uno dei partecipanti, evidenzia l’importanza di questo metodo:​

<<La catechesi nello scoutismo non è una semplice trasmissione di nozioni, ma un percorso vissuto, sperimentato in prima persona, che aiuta i ragazzi a scoprire il messaggio cristiano attraverso l’avventura, il gioco e la vita di gruppo. Questo approccio rende la fede qualcosa di concreto, radicato nella quotidianità e nell’esperienza personale.​

Di recente, ho avuto l’opportunità di partecipare a un modulo formativo dedicato alla catechesi nel metodo scout. L’esperienza è stata illuminante perché mi ha permesso di comprendere meglio come il metodo scout integri la dimensione spirituale attraverso il principio dell’<<imparare facendo>>, ovvero il coinvolgimento attivo dei ragazzi nel loro percorso di crescita.​

Al centro di questo approccio si trovano due modalità complementari:​

Dal lato dei ragazzi: il cammino catechistico segue lo schema Esperienza – Simbolo – Concetto. I ragazzi vivono prima un’esperienza concreta, la interpretano attraverso un simbolo e infine ne ricavano il concetto di fede che essa esprime. Questo permette loro di interiorizzare i valori cristiani in modo naturale e spontaneo.​

Dal lato degli educatori: il percorso segue il processo inverso, Concetto – Simbolo – Esperienza. Gli educatori partono dal concetto da trasmettere, scelgono un simbolo che lo renda immediato e tangibile, e infine propongono un’esperienza che permetta ai ragazzi di viverlo in prima persona.​

Durante il modulo, abbiamo sperimentato direttamente questo metodo, immedesimandoci sia nel ruolo di ragazzi che in quello di educatori. È stato interessante vedere come un concetto astratto possa diventare concreto attraverso simboli efficaci e attività coinvolgenti.​

Questa esperienza mi ha confermato quanto la catechesi scout sia unica: non un insegnamento teorico, ma una scoperta vissuta in prima persona, capace di lasciare un segno profondo nel cuore dei ragazzi e di accompagnarli nella loro crescita spirituale.>>​

L’evento ha inoltre messo in luce l’attitudine dei capi scout a dedicare tempo ed energie alla propria formazione continua, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi un percorso educativo sempre più efficace e significativo. Questo impegno riflette la volontà di rispondere alle esigenze formative dei giovani, integrando la dimensione spirituale con quella pedagogica.​

A seguire, domenica 30 marzo, si è svolta l’Assemblea di Zona, durante la quale è stato approvato il Progetto di Zona. Questo documento strategico definisce obiettivi e dinamiche su quattro ambiti fondamentali:​

Sviluppo e mantenimento: promuovere la crescita e il rafforzamento dei gruppi scout sul territorio.​

Territorio: valorizzare la conoscenza e le risorse locali, come la Piana di Gioia Tauro, il mare, l’Aspromonte, le associazioni, le cooperative e le realtà di volontariato.​

Fede: favorire percorsi di approfondimento spirituale e di integrazione della fede anche di altre religioni e culture nella vita quotidiana dei ragazzi.​

Dinamiche associative: potenziare la formazione dei capi e il supporto ai singoli gruppi scout, promuovendo la visibilità dell’associazione per stimolare l’avvicinamento di nuove persone.​

L’Assemblea di Zona rappresenta un momento cruciale per l’AGESCI, incarnando i valori di democrazia, senso di appartenenza, corresponsabilità e capillarità dell’associazione. In questo contesto, si rinnova l’invito ai parroci ad accogliere e sostenere la nascita di gruppi scout nelle proprie parrocchie, riconoscendo nello scoutismo un valido strumento educativo e formativo per i giovani.​

Un sentito ringraziamento va al nostro Vescovo, mons. Giuseppe Alberti per la lettera inviata il mese scorso ai ragazzi del Clan/Fuoco della zona in occasione del Thinking Day, segno di una vicinanza pastorale che arricchisce e sostiene il cammino educativo dell’AGESCI nella nostra diocesi.