Evento di grazia vissuto la sera del 14 giugno, ai primi vespri della solennità della Santissima Trinità, dalla nostra Chiesa diocesana convenuta nella Cattedrale-Santuario Maria SS. Annunziata di Oppido Mamertina per l’ordinazione diaconale dell’accolito Filippo Attanà della Parrocchia Santo Stefano di Varapodio.
La solenne concelebrazione è stata presieduta dal nostro vescovo S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Alberti, con la partecipazione anche del nostro vescovo emerito S.E. Mons. Francesco Milito, di numerosi presbiteri e diaconi della Diocesi, di molti compagni di seminario di Filippo e dei fedeli provenienti soprattutto dalla sua parrocchia d’origine o dai luoghi in cui egli ha operato.
Il vescovo Alberti nell’omelia ha sottolineato che in questa festa solenne della Santissima Trinità siamo chiamati a contemplare questo mistero di comunione che continua a rivelarci un Dio in relazione dentro di sé, nel suo mistero, e nella sua apertura al mondo, nel cercare di parlare con noi come ad amici, così come ha parlato al cuore di Filippo Dio, rivelandogli il suo amore per lui, a tal punto che si è deciso di seguirlo fino in fondo nella via del servizio ai fratelli all’interno della comunità ecclesiale.
Poi alcune sottolineature molto belle per comprendere la dimensione sacramentale del diaconato: il riferimento alla vita di Gesù la cui esistenza è diventata un ‘dare la vita’ perché “non è venuto per essere servito, ma per servire”, donare, condividere, compatire, con-risorgere. Il vescovo ha sottolineato che “l’università del servizio dura per tutta la vita e si ha l’impressione di dover sempre imparare ancora qualcosa”. È così che la diaconia, concretamente vissuta, diventa una palestra permanente, un esercizio costante di cristianesimo, un canale sicuro di evangelizzazione, prima da ricevere e imparare, poi da proporre e donare.
Riferendosi ai riti esplicativi dell’ordinazione, precisamente alle parole della consegna del Vangelo: “Ricevi il Vangelo di Cristo, del quale sei diventato l’annunziatore: credi sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni”, il vescovo si è soffermato sui tre verbi, CREDI, INSEGNA E VIVI spiegandone il senso e soprattutto la portata che da essi scaturisce per la vita del diacono.
Il vescovo nell’invitare a pregare per Filippo perché la grazia dello Spirito scenda abbondante sulla sua vita e lo renda servo alla stregua di Cristo, gli ha raccomandato che l’umiltà e la carità siano il navigatore dei suoi passi diaconali e di essere di incoraggiamento ai giovani che incontrerà i sul suo cammino, aiutandoli a scoprire che la vita di ognuno ha il profilo alto della vocazione e della missione. “Ti affidiamo al cuore materno di Maria – ha concluso il vescovo – perché, sul suo esempio, tu possa sentirti sempre abbracciato dall’amore trinitario che incessantemente esce da sé per fare della propria vita un dono ai fratelli”.
Ufficio Comunicazioni Sociali
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