Inaugurata la mostra ‘Abbracci nel silenzio’: arte contemporanea e spiritualità a confronto

Il 7 giugno, il Museo Diocesano ha ospitato l’inaugurazione della mostra “Abbracci nel silenzio: parole non dette”, un evento che si inserisce all’interno della decima edizione de “La lunga notte delle Chiese”. L’apertura dell’esposizione è stata accompagnata dall’intensa e suggestiva performance musicale della “Junior Band G. Rechichi” di Oppido Mamertina, diretta con sensibilità e maestria dal M° S. Calderone.

Curata con attenzione da Paolo Martino e Maria Teresa Casella, la mostra ha attirato un pubblico numeroso, attento e partecipe, che ha dimostrato grande interesse per il dialogo tra arte contemporanea e spiritualità. La serata inaugurale si è trasformata in un’occasione di incontro e riflessione, nel cuore di uno spazio che da sempre custodisce la memoria e la bellezza sacra del territorio.

Durante il suo intervento, il Vescovo, Mons. Giuseppe Alberti, ha voluto sottolineare l’importanza del dialogo continuo tra la Chiesa e il mondo artistico contemporaneo. Un confronto, ha detto, necessario per comprendere i linguaggi espressivi del nostro tempo e per riuscire a parlare, in modo autentico e profondo, alle donne e agli uomini di oggi. Il presule ha espresso vivo apprezzamento per la qualità delle opere esposte e per il coraggio dell’iniziativa, che rappresenta una testimonianza concreta di come l’arte, anche nelle sue forme più attuali e sperimentali, possa diventare veicolo di spiritualità e introspezione.

La mostra raccoglie 37 opere realizzate da artisti contemporanei appartenenti all’Associazione di Artisti Casa Dante di Firenze, di cui 35 dipinti e 2 sculture. Le opere, variegate per tecnica e stile, sono state suddivise in tre grandi macrogruppi: astratte, concettuali miste e figurativo contemporaneo. Questo approccio curatoriale consente al visitatore di orientarsi tra visioni differenti ma complementari, in un percorso che stimola interrogativi, suscita emozioni e invita all’ascolto interiore.

Alcune opere hanno provocato reazioni contrastanti, sollevando domande, dubbi e perplessità. Tuttavia, come spesso accade nell’incontro tra il sacro e il nuovo, la fiducia nell’artista e nella sua ricerca ha prevalso, permettendo di accogliere la complessità del linguaggio visivo e di aprirsi a nuove letture spirituali.

Il titolo della mostra, “Abbracci nel silenzio: parole non dette”, evoca immagini di una sacralità ritiratasi nel buio dell’incomprensione. Eppure, proprio in questo silenzio si annida una forza espressiva potente: le opere diventano così icone mute di una preghiera visiva, che interroga l’osservatore e lo invita a un ascolto più profondo. Un silenzio che non è assenza, ma spazio di attesa, in cui le “parole non dette” trovano modo di risuonare nel cuore di chi guarda.

La mostra resterà aperta fino al 3 dicembre e sarà arricchita, nei mesi a venire, da una serie di eventi, incontri e approfondimenti che offriranno ulteriori spunti di riflessione sul ruolo dell’arte nella società contemporanea e sulla sua capacità di dialogare con il trascendente, interrogando la spiritualità, le emozioni, la memoria.

Un appuntamento importante, dunque, per tutta la comunità diocesana e per chiunque desideri lasciarsi interpellare dal linguaggio dell’arte che, anche quando tace, sa ancora parlare all’anima.

Ufficio Comunicazioni Sociali