venerdì 26 Apr 2024

OMELIA Notte di Natale

Oppido Mamertina, Cattedrale Santuario “Maria SS. Annunziata”
24-12-2023

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”. Questa scena nel profeta Isaia sentiamo che interpreta anche la storia di oggi e la “notte” del nostro mondo:

  • Atmosfera cupa e pesante
  • tante ingiustizie
  • fatti di violenza
  • drammi e danni della guerra
  • minacce di morte.

Ma nella notte del mondo si accende una luce quale segno di speranza: non è qualcosa di eclatante o di potente; ma di sorprendente sì: un semplice bambino: un bambino è nato per noi” (Is 9,5).

  1. Forse aspettavano qualcosa di diverso, di forte, di straordinario, invece la piccolezza, la qualità, la gracilità, la debolezza, la tenerezza di un bambino.
  2. Ecco la scelta di Dio, il modo che ha scelto per stare tra noi: un modo discreto, di umiltà, di grande umanità, dentro le nostre realtà quotidiane:
  • di fronte alla forza e al potere di Cesare Augusto, l’imperatore di quel tempo, il Signore sceglie di nascere in un piccolo e sperduto angolo dell’Impero Romano.

Ecco la strada che permette anche a noi di vedere la sua luce, non ce ne sono altre.

– Le periferie di Betlemme non il centro di Gerusalemme:

  • l’umiltà sulla vita non l’importanza e la fama
  • la semplicità del cuore non il potere e la forza
  • la fiducia nell’altro non la chiusura fatta di paura o di indifferenza
  • l’amore sincero non l’atteggiamento egoista di pensa solo a sé stesso
  • la gratuità del gesto, non l’agire per comodo o per interesse
  • la verità della parola, non l’ipocrisia con gli altri.

 

  • Chi intraprende questa strada arriva al presepe di Gesù, scorge la sua luce e intraprende veri passi di novità cristiana.
  • Le luci del Natale sono diventate una moda, la fanno da padrona nel clima natalizio, effettivamente creano una bella atmosfera: ma noi cristiani non possiamo permetterci di fermarci a questo livello, a rimanere nella superficie del Natale, nelle emozioni di un momento familiare o nel piacere di uno scambio dei regali.
  • Per noi credenti tutti questi segni umani ci riportano al grande segno di umanità che ci ha donato il Padre: “ci è stato dato un figlio!” Un bambino in fasce, adagiato in una mangiatoia! Oggi è nato per noi il Salvatore, Cristo Signore!
  • Torniamo anche noi al presepio, come Francesco d’Assisi, 800 anni fa, riaccendiamo il suo stesso stupore, percepiremo il suo grande amore: meditiamo questo mistero:
  • si sperava l’onnipotente e ci arriva un bambino!
  • si attendeva qualcosa di straordinario e arriva nella vita quotidiana
  • si attendeva uno che risolvesse i nostri problemi e arriva un Dio-bambino che ha bisogno di noi, di attenzione, di cura, di tenerezza.
  • È la rivoluzione del Natale che cambia definitivamente il concetto che l’uomo ha di Dio e di come lo ha sempre pensato.
  • Il Natale in questo senso, non è una festa da bambini, ma con la nascita di Cristo, Figlio di Dio, in questo modo (piccolo, fragile, debole, bisognoso di accoglienza e di aiuto) ha stravolto la storia religiosa dell’umanità, ha capovolto il modo di pensare Dio e di relazionarci con Lui.
  • Accogliamo questa volontà assoluta di un Dio che si rivela così, che si manifesta in modo così nuovo e impensato, accende la luce della nostra mente e scalda il nostro cuore, in questa Notte Santa, in questa fredda notte del mondo, pieno delle tenebre del male e dell’oppressione, del potere che porta distruzione e morte, bisognoso di nuova luce di speranza e di amore. Come San Francesco d’Assisi ripetiamo: “O Signore Dio, illumina il cuore mio”.

Per arrivare al presepio, luogo dove Gesù nasce e si manifesta vivo tra noi, uno di noi, percorriamo le strade che ci avvicinano a lui (non solo geograficamente, ma spiritualmente, con il cuore, con la vita, con le mentalità, con le scelte). Un po’ come ha fatto il Battista e Maria, che abbiamo incontrato nell’attesa della sua venuta tra noi.

  1. La luce di Gesù si accende nelle piccole cose della nostra vita – non aspettiamole in quelle grandi – lì nelle pieghe della nostra quotidianità, se lo scopriamo presente accanto, vicino, nessuna oscurità, nessuna avversità ci farà paura!
  2. La luce di Gesù arriva perfino dentro le nostre piccolezze fatte di fragilità, di debolezza, anche quando ci pensiamo inadeguati, o quando ci percepiamo sbagliati: quando sentiamo dentro di noi:
  • non vali niente
  • non sarai mai amato come vorresti
  • hai sbagliato tutto
  • sei incapace
  • anche lì Gesù riesce ad accendere la sua luce, quando cerchiamo di percorrere la sua strada e andare al suo incontro.
  1. La sua luce diventa come il giorno luminoso che dirada le tenebre quando lo riconosciamo e lo cogliamo nei piccoli di oggi, cioè, amarlo negli ultimi, nei bisognosi, nei poveri necessitati di un’attenzione, di un aiuto, di un gesto di carità. Per esempio io stamattina l’ho incontrato a Polistena, nella casa di Riposo delle Suore Missionarie dell’Evangelizzazione, la sua presenza si percepiva nell’amore verso quelle persone anziane.

Teniamo allora accesa la luce del Natale: è quella che ci ha portato Gesù con la sua presenza piccola e fragile ma capace a trasmettere la grandezza e la potenza inaudita del suo amore verso la nostra povera umanità.

 

 

Teniamo accesa questa luce imparando la sua umile bontà di cuore, la sua strada di tenerezza e di compassione.

Non ci sarà più nessuna notte che possa oscurare la curiosità, la gioia, la bellezza, la pace di questo glorioso giorno, anche per noi.

Auguri di un santo Natale, abitato e illuminato da Cristo luce del mondo.

In questo Natale che ci raggiunge con tutta la sua luminosità che vince le tenebre del nostro mondo,

  • Sii anche tu luce per chi incontri per strada
  • Siate anche voi luce per le nostre famiglie e comunità.

Questo l’augurio che ci rivolge il Dio-bambino, lo rivolge a tutti, a ciascuno!


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