giovedì 09 Mag 2024

OMELIA Giorno di Natale

Palmi, Concattedrale “San Nicola”
25-12-2023
  1. Nella Messa della Notte abbiamo contemplato il Natale come dono di luce per le tenebre del mondo di oggi.
  2. Nella Messa del giorno di Natale meditiamo sul senso del Natale, il mistero dell’incarnazione di nostro Signore Gesù Cristo e la gioia non è meno grande.
  3. Isaia annuncia: prorompete in canti di gioia; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
  4. In Gesù il Signore compie le promesse, superandole
  5. Il Signore è fedele al suo disegno di salvezza
  6. È dono prezioso per tutti, senza esclusioni
  7. Viene come un messaggero che ci annunzia la pace: lo proclama un dono possibile:
  • vediamo un contrasto con le ferite della terra e dei popoli che ancora grondano sangue e guarda caso anche lì dove Lui è nato, Betlemme, Terra di Palestina;
  • tutto questo non soffoca la nostra fede e non uccide la nostra speranza: la nascita di Cristo dice possibile una umanità nuova perché lui è entrato per rinnovarla;
  • Il Verbo/la Parola si è fatta carne e ha messo la sua dimora in mezzo a noi, come una tenda in pianta stabile;
  • fatto inaudito, imprevedibile, per certi versi sconvolgente: Dio che si fa uomo, che sceglie, decide di entrare nella nostra umanità
  • perché l’umano si apra al divino
  • perché il tempo incontri l’eternità
  • perché il limitato e il mortale guardino a ciò che è immortale e sono di pienezza;
  • le quotazioni in borsa della nostra umanità hanno creato un’impennata incredibile da quando il Verbo si è fatto carne:
  • rivelandoci potenzialità inaudite: possibilità di bene concreto
  • capacità di costruire percorsi di pace sulle macerie delle guerre, dell’odio, della vendetta
  • apprezziamo la scelta di Dio:
  • Dio-con-noi
  • Dio in mezzo a noi
  • Dio in noi;
  • meditiamo il senso di questa scelta che diventa motivo per apprezzare Lui, apprezzare questo stile discreto ma concreto
  • non di apparenza ma di sostanza
  • non con proclami di parole ma con gesti di vita
  • di chi sa entrare nelle pieghe sinuose e oscure della storia per cambiarle da dentro
  • di chi non manda altri con delega, ma si mette in gioco di persona.

Lo stupore per il Natale è sempre da riaccendere e da alimentare.

 

 

Il suo Natale di Incarnazione continua ad essere una parola forte da accogliere

  • Il prologo di Giovanni ci dice che si può anche rifiutare: “eppure il mondo non lo ha riconosciuto”, “i suoi non lo hanno accolto (cfr. Gv 1,11).
  • Queste dinamiche di superficialità e di indifferenza le vediamo ancora: questo respingere il dono della vita, la parola di amore, la proposta di pace, è ahimè quanto mai attuale:
  • come trattiamo la vita?
  • cosa si fa per la salute?
  • quali dinamiche prevalgono nella nostra società? Di bene o di male?
  • quanto investiamo per innescare percorsi di pace e di riconciliazione nelle nostre famiglie?
  • quanto siamo disposti a fare perché si facciano scelte di pace e non di violenza sia persone e popoli?
  • Quanto ci sta costando a prendere sul serio il Natale di Gesù e il suo messaggio di vita, di amore, di pace!
  • Il gesto tradizionale, natalizio di fare il presepio, di benedire il bambinello, di accendere le luci del Natale, siano segni di devozione che raggiungono e coinvolgono la nostra vita, arrivano alla nostra carne, cioè diventano segni che aprono la mente alla novità di Dio, che dispongono il nostro cuore a gesti nuovi, concreti come il Vangelo che ci va presentando Gesù.

 

 

  • Il Natale di oggi, apparentemente così superficiale e distratto, ha bisogno della nostra testimonianza, come quella dei profeti, del Battista e di tanti altri nella storia, pensiamo ai santi monaci di questa terra, ma anche a tanta fede custodita nelle nostre famiglie e giunta fino a noi attraverso la testimonianza di genitori, di nonni e di tanti altri che ci hanno preceduto.
  • Testimoniano la nostra gioia, di chi ha accolto il Dio-bambino nella propria vita, che è diventato di casa attraverso il dialogo quotidiano della preghiera, la testimonianza di amore in famiglia, di servizio gratuito nella comunità, di esempio onesto nella società, incarnando pure noi il vangelo nella vita, il vangelo della pace, il vangelo della carità fraterna, il vangelo della solidarietà!
  • Ecco l’augurio: il Verbo che ha scelto di mettere stabilmente la sua tenda in mezzo a noi, possa trovare casa nella nostra carne, possa vivere nelle nostre scelte evangeliche, quotidiane, possa nascere con la nostra gioia di donare, possa crescere con la nostra volontà di amare e di perdonare.
  • Il Signore continuerà così ad essere il Dio-con-noi, che rimarrà con noi tutti i giorni. La sua presenza tra noi non sarà quella di un turista fugace, ma come quella di un familiare che starà sempre con noi.
  • Buon Santo Natale a tutti.

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