E’ stato il Vescovo della nostra Diocesi S. E. Mons. Francesco Milito a dare ufficialmente avvio, giovedì 6 marzo, alla “missione popolare” che 20 frati missionari dell’Ordine dei Minori di Calabria, due suore francescane e 5 ragazze della Gioventù Francescana, provenienti da Napoli e da varie parti della Calabria, stanno promuovendo nella comunità parrocchiale di Molochio. Fino a domenica 16, i missionari, che sono ospiti nelle case dei fedeli, gireranno per le strade e per le abitazioni per incontrare i fedeli ed offrire parole di speranza e solidarietà.
Oggi la “missione” non è più solo quella condotta in Paesi remoti economicamente poverissimi, ma anche quella “popolare” fatta in mezzo alle persone dei nostri paesi. Quest’anno, che il nostro Vescovo ha voluto per la nostra Diocesi come “Anno della carità”, il parroco don Giovanni Battista Tillieci, incoraggiato dal Vescovo e sostenuto dal Consiglio Pastorale, ha ideato questo tempo di 11 giorni dedicato alla “missione popolare”, con l’intenzione di avvicinare il più possibile i cittadini alla Chiesa. I francescani infatti cammineranno per le strade di Molochio e suoneranno a tutti i campanelli delle abitazioni, offrendo una benedizione ed una parola di conforto ove ve ne sia bisogno, ponendosi in ascolto delle preoccupazioni e delle difficoltà che le persone si trovano ad affrontare. Ci saranno inoltre dei momenti più articolati di preghiera ed ascolto in gruppo, nei “centri d’ascolto” allestiti in piazza.
“Vogliamo vedere Gesù”, la richiesta decisa e precisa che alcuni greci rivolsero al discepolo Filippo, è lo slogan della missione. «Mi auguro che ciascuno di noi – ha spiegato il parroco – possa, attraverso i missionari, uscire dal “circuito vizioso” disfattista, che non serve a nulla, ed entrare nella logica creazionale del Signore, sentire il desiderio e la voglia di vedere Gesù, e una volta incontrato, essere come i discepoli, attrattori del desiderio e accompagnatori nell’incontro con Gesù per lasciarsi coinvolgere nel “circuito virtuoso” di un amore libero e gratuito per tutti i fratelli».
Teresa Cosmano