Non bisogna dimenticare, poi, che la Caritas della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, opera ogni giorno con funzione di coordinamento per enti, associazioni e gruppi di volontariato che agiscono nella zona diocesana. E ancora, tra le motivazioni per l’assegnazione del premio: «La Caritas Diocesana promuove la nascita e la formazione di gruppi di volontariato, soprattutto in rapporto ai bisogni più evidenti e alle maggiori forme di povertà, disabilità ed emarginazione. Essa tratta inoltre lo studio del fenomeno migratorio volto a favorire l’accoglienza e le iniziative di integrazione». Da anni ormai la Caritas diocesana collabora con gli enti pubblici e privati per i progetti di assistenza agli immigrati ed ai profughi. Esempi di tutto ciò possono essere riscontrati negli aiuti prestati dalla Caritas della Diocesi nell’assistenza agli immigrati africani delle baraccopoli, delle tendopoli e dei casolari nella zona di Rosarno, Rizziconi e Taurianova.
La Caritas diocesana fa, inoltre parte del Consiglio territoriale per l’immigrazione presso la Prefettura di Reggio Calabria. E ancora: «Oltre alle mense, alla distribuzione alimenti, vestiario e coperte, è stata particolarmente apprezzata l’iniziativa della scuola d’italiano ed educazione civica ed i corsi per la conoscenza del computer che la Caritas ha organizzato per i migranti». Oltre a tutto ciò, la Caritas Diocesana di Oppido Mamertina-Palmi, in questi ultimi anni ha ampliato l’opera di accompagnamento, solidarietà e socialità che è nata e si è sviluppata nel corso degli anni, tra gli immigrati e gli operatori della solidarietà e della carità, sviluppando rapporti di prossimità ed amicizia, di fiducia e di rispetto reciproco, che ha fatto nascere relazioni nuove e durature per un’integrazione reale e pacifica che arricchisce profondamente entrambe le parti. Il premio sarà consegnato la sera del 12 agosto presso la Basilica-Santuario della Madonna dei Poveri, al termine della celebrazione liturgica delle ore 19.00 e sarà ritirato dal Direttore della Caritas diocesana, Vincenzo Alampi.
Ferdinando Panucci