I parrocchiani della Chiesa ‘Maria SS. Addolorata’, a Oppido Mamertina, hanno sfidato il freddo pungente nel pomeriggio di mercoledì 11 per accogliere l’effige di Nostra Signora di Fatima che, nell’ambito della Peregrinatio Maria che sta interessando le parrocchie della Vicaria di Oppido-Taurianova, dalla Cattedrale Santuario è giunta intorno alle ore 17 sul sagrato della “Chiesa rotonda”– come è anche conosciuta la Chiesa ‘Maria SS. Addolorata’ o Chiesa del Calvario – e con la recita del santo Rosario meditato, i fedeli hanno cominciato a pregare la Madonnina di Fatima.
Una due giorni di intensa devozione che ha visto protagonisti il parroco, don Giuseppe Papalia, il diacono Stefano Scicchitano, i parrocchiani e, soprattutto, il dolce sguardo della nostra Madre, Maria. Un momento importante per la comunità di fedeli della chiesa del Calvario che, solo dallo scorso settembre e dopo diversi anni, ha ripreso ad essere parrocchia a sé stante, e grazie oggi all’impegno di don Papalia e di tanti suoi collaboratori, giovani e meno giovani, la ‘chiesa rotonda’ sta ricominciando a vivere e a essere presente sul territorio.
E lo dimostrano i fedeli che, tra mercoledì e giovedì, hanno voluto rendere omaggio a Maria, con il santo rosario meditato, le celebrazioni eucaristiche e l’adorazione, «perché – ha detto don Giuseppe – da vera Madre quale è, Maria accoglie tutti noi». Durante le funzioni il parlato ha parlato tanto dell’umiltà che ogni cristiano deve avere, riferendosi a quella che hanno avuto i tre pastorelli, Giacinta, Francesco e Lucia.
Un momento forte e importante per tutta la Chiesa diocesana che, nell’ambito dell’Anno Mariano inaugurato dal Vescovo, mons. Francesco Milito, lo scorso 7 dicembre, trova ora, con la presenza di Maria tra i suoi figli e proprio nel primo centenario delle apparizioni a Fatima, «il prolungamento dell’Anno della Misericordia» come ha detto lo stesso Pastore.
Nel pomeriggio di venerdì la piccola statua di Nostra Signora di Fatima ha proseguito la sua peregrinatio verso la Chiesa di Tresilico.
Tullia Morabito