A tale comunicazione il clero presente ha espresso, con un eloquente applauso, il suo apprezzamento, la sua vicinanza e la sua accoglienza alla realtà presentata confermando in pienezza ciò che già avevano positivamente espresso il Consiglio Episcopale, il Consiglio Presbiterale e i Vicari Foranei precedentemente consultati.
Dopo il parere positivo, infatti, della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e della Società di Vita Apostolica circa l’originalità, l’autenticità e l’unicità del carisma in parola e dopo che il nostro Vescovo Mons. Francesco Milito, a seguito della domanda di don Nino di approvazione del Codice Fondamentale e di erigere, con formale decreto, la Piccola Opera di Maria Regina dei Cuori ad Associazione clericale pubblica di fedeli, ha approvato il Codice Fondamentale dell’Associazione ad experimentum per un triennio, il 1° ottobre 2017, XXVI Domenica del T.O., Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei, memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino il Vescovo ha emanato il Decreto di erezione della Piccola Opera Regina dei Cuori ad associazione clericale pubblica di fedeli e la sera dello stesso giorno nella Chiesa di San Rocco in c.da Spina, situata nel territorio della parrocchia San Martino in Drosi, tale decreto è stato promulgato alla presenza di Sua Eminenza Rev.ma il Signor Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo Metropolita di San Paolo di Brasile, di presbiteri, diaconi, rappresentanti maschili e femminili della Vita Consacrata e di fedeli. La Provvidenza soprattutto ha voluto che tale evento si realizzasse nei giorni in cui il cardinale Scherer si trovava nella nostra Diocesi, invitato dalla Comunità di Tresilico di Oppido, quasi come prova della benevola approvazione della Vergine Aparecida, il cui santuario si trova proprio nello Stato di san Paolo, verso la Piccola Opera.
L’approvazione ad experimentum consentirà ai sacerdoti che ne fanno parte, don Nino, don Emilio Sponton, don Antonio Colosimo, proveniente dalla Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, don Giuseppe Mammolenti della Diocesi di Locri-Gerace, incardinati nella nostra Diocesi, di iniziare una vera e strutturata esperienza di vita comune, base imprescindibile per la coltivazione della spiritualità propria della Piccola Opera e della formazione permanente ad essa correlata e di porre una premessa e le modalità del futuro mandato in prospettiva chiaramente “missionaria”, cioè di affidamento di un ampio territorio qual è quello delle due parrocchie di Drosi e Rizziconi, particolarmente bisognoso di capillare cura pastorale per la nuova evangelizzazione e di inculturazione della fede. Uno sguardo d’insieme sul Codice Fondamentale mette subito in risalto questa finalità: “nella professione dei consigli evangelici e nella vita comune, vivere e diffondere una esperienza evangelica e missionaria dove splenda la novità cristiana che lo Spirito suscita lì dove più grandi sono le sofferenze morali, materiali e sociali di tutti coloro che Dio chiama a vivere come figli e figlie”.
Questa novità cristiana scaturisce della maternità che la Beata Vergine Maria esprime verso noi suoi figli. La Piccola Opera, infatti, “nel compimento della sua missione, sente di compiere la missione stessa di Maria che consacrò totalmente se stessa quale ancella del Signore alla persona del suo Figlio”; per questo si prefigge di essere segno e strumento della forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto della nostra Madre celeste attraverso concrete esperienze di accoglienza, di ascolto, di dialogo e di lealtà. Il nome della Piccola Opera fa riferimento infatti alla Madre del Signore dal momento che la novità di vita cristiana trova in lei la sua realizzazione più piena. L’accoglienza della Mater Christi et Ecclesiae quale Patrona ed Educatrice della POMRC, questo l’acronimo dell’Associazione, si concretizza nella sua venerazione con il titolo di “Nostra Signore Immacolata Concezione Aparecida”: “guardando a Lei e sperimentandone la concreta presenza nella vita della Chiesa e invocandone la molteplice intercessione, la Piccola Opera si dedica a uno stile di vita fraterna e di missione apostolica che promuovano lo “stile mariano nell’evangelizzazione”.
L’augurio più bello lo ha espresso il nostro Vescovo nella conclusione del Decreto chiedendo che “la Beata Vergine Maria, nel luminoso Tricentenario dell’Aparecida e del Centenario delle Apparizioni di Fatima, San Luigi M. Grignion de Montfort, San Fantino, San Nicola e tutti i santi la cui devozione è personalmente coltivata, sostengano l’avvio del cammino della Piccola Opera di Maria Regina dei Cuori e lo proteggano con celeste protezione”.
Cecè Caruso