News

31/Mar/18

La parrocchia Maria Ss. Addolorata di Rosarno mette in scena la Passione con un Gesù in jeans

La parrocchia Maria Ss. Addolorata di Rosarno mette in scena la Passione del Signore con più di cento attori, al Palazzetto dello sport cittadino, mercoledì 28 marzo. Uno spettacolo fuori dagli schemi tradizionali, sotto lo sguardo di un osservatore esterno, un giovane di nome Francesco, il quale non indossa abiti ebrei, ma un jeans e una camicia. E’ lui con un gruppo di giovani ad aprire lo spettacolo mentre escono da un locale con la musica al massimo e con in mano delle birre, e all’improvviso incontrano un frate che tenta di persuaderli, inutilmente, a riconoscere la vita come un dono, «perché Dio non vuole derubarvi della vostra vita, anzi, vuole insegnarvi a viverla a pieno», e li invita e «venite e vedrete Gesù».

Parole che ispirano la regista Luana Di Bartolo e le collaboratrici Carmela Punturiero e Mara Rosarno, a intitolare la rappresentazione teatrale: ‘Vieni e Vedi’. I ragazzi si allontanano, non credono al frate, ma Francesco resta, ed è dispiaciuto per ciò che è accaduto, si sofferma sulle parole del frate il quale lo incita a cercarlo, «Cercalo con tutto il cuore, e Lui, non tarderà a farsi trovare», e guarda tutte le meravigliose scene che ripercorrono la sofferenza di Cristo interpretato egregiamente da Giuseppe Larosa. Così come tutte gli altri meravigliosi atti: l’ingresso a Gerusalemme, la lavanda dei piedi, l’ultima cena, il patto di Giuda, l’agonia nel Getsemani, Cristo fatto prigioniero, Pietro rinnega Gesù, Cristo davanti a Caifa, il primo interrogatorio di Pilato, Cristo flagellato, Pietro si lava le mani, crocifissione, deposizione e sepoltura e le tre Maria alla tomba, commentati da una centinaia di attori compreso il popolo di Gerusalemme che per oltre due mesi hanno provato nei saloni della chiesa fino a mezzanotte, si sono confrontati in amicizia, senza rivalità, un’occasione per crescere interiormente e spiritualmente, e molti di loro hanno allestito un palco con tanti di sipario, luci e pannelli, creando perfettamente la terra santa.

Il mistero più importante della vita di Gesù è stato vissuto dalla numerosa platea in composto silenzio, ed è andato oltre la scena, è stato un momento di preghiera e meditazione, ricerca di fede, speranza e Amore, accompagnato dalle voci narranti di Pina Andreacchio e Massimiliano Donato. Quest’ultimo, commenta i momenti più salienti della Passione, con parole che inducono ogni persona a riflettere sul senso della vita di ogni giorno. «Ma che cosa è questa croce da portare dietro a Gesù ogni giorno? E’ la vita stessa con i suoi pesi, le sue prove e i doveri quotidiani. E la croce si porta con la preghiera e il lavoro: la preghiera è soprattutto amore di Dio, il lavoro è soprattutto amore verso il prossimo».

Alla fine della raffigurazione, il giovane Francesco si avvicina a Gesù al centro della scena e lentamente gli apostoli si sistemano su un lato e senza creare confusione tutti gli altri personaggi riempiono la scena, al centro, in primo piano, rimangono Gesù, Francesco, il frate e i ragazzi della prima scena, e Francesco riflette, affermando, «Signore, ci sono anche io. Non so perché mi trovo qui. Non so da dove vengo, né dove vado, ma in questo tempo ho avuto modo di sperimentare con quanto Amore mi hai amato anche quando non ti conoscevo». Gesù si avvicina e lo prende per mano e gli dice: «Francesco, Io sono il Signore del tempo. Lo stesso Dio, ieri, oggi e per sempre. Io ti amo fin dall’eternità ed ho atteso che tu venissi da me, che mi aprissi il tuo cuore». Francesco conclude con un appello rivolto ai giovani in chiave moderna: «Non è facile Signore, i venti del mondo mi portano lontano, mi fanno credere che posso farcela da solo che non ho bisogno di Te», e racconta ai suoi amici di avere incontrato la gioia vera, quella che cercano tutti e che si trova solo in Cristo che ha donato la vita per i suoi amici.

Tutti gli attori salgono sul palco e intonano il canto ‘Vieni e vedi’ con una grande commozione nel cuore. Il pubblico non esita ad alzarsi in piedi per applaudire, mentre il parroco della chiesa Maria Ss. Addolorata don Rosario Attissano sale sul palco per esprimere profonda gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato al servizio del Signore, esortandoli a rimanere uniti nella gioia e nell’umiltà, al suo fianco il vice parroco don Giuseppe Calimera, il quale ha accompagnato con la preghiera il folto gruppo della rappresentazione per tutto il percorso di preparazione al grande evento.

Kety Galati


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

AGENSIR news

Colletta per la Terra Santa. Patton (Custode): “Oggi dilatate il vostro cuore!”

La Colletta per la Terra Santa, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”, è “un modo di partecipare alle sofferenze della comunità cristiana della Terra Santa e di venire incontro [...]

Caso Ilaria Salis: i ceppi non sono civiltà

Papa Francesco ieri ha lavato i piedi alle detenute del carcere romano di Rebibbia. Un gesto che ci ha permesso di ri-vivere il Giovedì Santo della misericordia e dell’umanità. Un [...]