Si è svolto venerdì 25 settembre nell’Auditorium diocesano in Rizziconi il 2° giorno dell’Assemblea Diocesana in preparazione al 1° Sinodo Diocesano 2020-2022 Camminare nella verità, in presenza dei membri sinodali. Un incontro in cui dopo aver riflettuto ieri sulla natura e sui motivi del Sinodo, l’attenzione è stata rivolta alla conoscenza della genesi e dello sviluppo dell’Instrumentum Laboris, documento fondamentale nella dinamica dei lavori del Sinodo, sotto la guida puntale e attenta del Segretario Generale del Sinodo don Domenico Loiacono.
Il nostro Vescovo Mons Francesco Milito, in apertura di seduta ha presentato la cronologia dettagliata della fase antepreparatoria a partire dal 6 febbraio 2020 con l’incontro con il Consiglio Presbiterale Diocesano e il consenso unanime per la celebrazione del Sinodo, poi le varie riunioni con i vari organismi diocesani soprattutto in relazione ai Desiderata, all’elaborazione del Regolamento e dell’Instrumentum laboris, fino all’ultimo incontro sul Sinodo del 21 settembre. Un percorso di mesi, intenso, che ha permesso alla nostra Chiesa locale di giungere a queste giornate di Assemblea Generale con le idee molto chiare e con la certezza che il Sinodo sarà per la nostra Diocesi un evento straordinario di grazia.
Successivamente don Antonio Spizzica si è intrattenuto nella presentazione dell’iter di composizione del Regolamento del 1° Sinodo facendo presente che dentro le regole deve soprattutto scorgersi lo spirito che le anima, spiegando l’origine delle parole in esso presenti e soffermandosi soprattutto sull’art. 7 che dice chi sono i membri del Sinodo, una realtà composita che racconta non solo della diversità dei carismi presenti nella Chiesa, ma anche della bellezza interiore di ciascuno, spesso nascosta, latente, ma che necessita di essere visibilizzata e testimoniata.
Un momento molto bello, che ha aiutato fin da subito ad entrare in un clima sinodale, è stato quello della presentazione nominale e personale di tutti i 154 membri del prossimo Sinodo così specificamente composto: membri ex officio ai sensi del canone 463 §1 del CIC; fedeli laici, anche membri di istituti di vita consacrata, eletti dal Consiglio Pastorale nel modo e nel numero da determinarsi dal Vescovo diocesano; membri in ragione dell’ufficio ai sensi dell’art 7.1 del regolamento del 1° Sinodo Diocesano; eventuali superiori maggiori di istituti e di società di vita apostolica che svolgono il loro ministero in Diocesi; membri di nomina del Vescovo ai sensi dell’art. 7.2 del Regolamento e membri di chiese e comunità ecclesiali non in piena comunione con la Chiesa cattolica ai sensi dell’art. 7.3 del Regolamento.
Don Emanuele Leuzzi si è poi soffermato sull’iter per la raccolta dei Desiderata, parlando della difficoltà a causa dell’emergenza Covid di raggiungere gli interpellati, difficoltà che grazie alle moderne tecnologie e soprattutto all’impegno dei parroci sono state superate e così alla fine si è stati in grado di ricevere i desiderata di tutti. Dei Desiderata don Emanuele ha evidenziato la ricchezza dei contenuti, alcuni molto semplici, altri molto elaborati e con analisi molto profonde e precise. I desiderata hanno consentito l’elaborazione delle parole e dei concetti chiave.
Don Elvio Nocera soffermandosi sulla definizione dell’Indice ha presentato l’impianto teologico-logico dell’Instrumentum laboris facendo riferimento a due dimensioni, chiaramente quella teologica ma non meno importante quella antropologica. A partire dal titolo “Camminare nella verità” ha spiegato come esso si riferisca alla Chiesa nella sua dimensione universale e locale, in questo caso la nostra, con tutte le implicazioni derivanti a partire dalla Lumen Gentium, chiesa chiamata per questo ad essere luce di Cristo nella realtà in cui vive, dal vescovo ai laici che in virtù del battesimo insieme ai ministri ordinati partecipano all’unico sacerdozio di Cristo, inviata ad essere, secondo il richiamo di Papa Francesco, Chiesa in uscita, a rivolgersi ai poveri, ai lontani, alle famiglie, agendo con spirito di accoglienza, ascolto, dialogo, collaborazione e responsabilità attraverso la gioia, passando dalla prospettiva della Gaudium et Spes a quella dell’Evangelii Gaudium e attraverso i social, camminando nella verità che è Cristo, da cui scaturiscono i nuovi orizzonti della vita diocesana.
È intervenuto poi don Domenico Cacciatore che insieme a don Cosimo Furfaro e don Antonio Spizzica ha fatto parte del Comitato di redazione dei testi che ha illustrato il lavorio e la cura con cui hanno proceduto per creare la struttura dell’Instrumentum laboris e per la redazione dei testi.
Stabiliti con decisioni prese a maggioranza o all’unanimità i giorni della prima sessione del Sinodo in novembre e della seconda in dicembre con il relativo orario, l’ing. Paolo Martino ha illustrato i luoghi situati presso la Parrocchia di San Gaetano Catanoso di Gioia Tauro dove si svolgeranno gli incontri del Sinodo con la relativa assegnazione dei posti e lo spirito che sottintende a tutta la logistica. Il Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali Filippo Andreacchio ha poi spiegato le tecniche di comunicazione ad intra e ad extra che verranno adottate negli incontri sinodali in modo che tutto si svolga con l’utilizzo della tecnica più moderna ma al contempo più umana possibile.
Il Vescovo ha concluso i lavori ringraziando i 16 membri per l’impegno profuso nella fase antepreparatoria e invitando a tenere presente il detto: “il futuro sta sempre in origine” con la certezza che le buone basi gettate saranno fonte di copiosi frutti per la vita della nostra Diocesi.
Ufficio Comunicazioni Sociali