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24/Set/22

Assemblea Diocesana 19/20 Settembre 2022

“Una Chiesa in Sinodo – esperienza unica e straordinaria – deve sentirsi attratta da sperimentare la verità trasfigurante. C’è la coscienza esplicita e dichiarata dell’essere insieme tutti nella condizione di pellegrini sulla terra ai quali la partecipazione ai sacramenti rivela il senso cristiano della vita, e ciò diventa luce, per cui è richiesto il sostegno nel cammino del tempo – con ciò che comporta – per essere guidati ai beni eterni. Può esserci invocazione sinodale più coinvolgente di questa preghiera che, in Avvento, introduce alla duplice traiettoria dell’andare verso e accogliere il Dio veniente?”.

Lo ha detto mons. Francesco Milito, vescovo di Oppido Mamertina – Palmi, nell’introduzione “Il Sinodo atto liturgico. L’Eucaristia vissuta Viatico della Chiesa pellegrina: Sinodo attuato” che – dopo la preghiera iniziale con l’inno del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale, – ha aperto i lavori dell’assemblea pastorale diocesana che si è svolta il 19 e il 20 settembre presso l’auditorium “Santa Famiglia” a Rizziconi. Per mons. Milito “fratture, rotture, negazioni pratiche non appartengono alla ‘logica’ eucaristica e, tanto meno alle illogiche logiche libertà autonome. L’Eucaristia non provoca confronti con il fratello che ti siede accanto o sta fuori, ma solo con il Signore che ha invitato tutti”. “Una vita eucaristicamente vissuta, in conseguenza di un’eucaristia celebrata” secondo mons. Milito è “la più sicura garanzia di una Chiesa che vive secondo il suo Signore”. Quindi un invito lasciato ai delegati riuniti in assemblea – “i processi sinodali dovranno conoscere anche sviluppi di creatività paradigmatica”.

È dunque seguita la relazione “Desiderio desideravi. La celebrazione eucaristica: luogo di formazione di una Chiesa sinodale che cammina nella Verità” di mons. Vittorio Francesco Viola, segretario del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti.
“L’equivoco più grande della storia è l’ingresso trionfale a Gerusalemme. Anche gli apostoli non comprendono. Gesù entra per regnare – ha detto l’arcivescovo Viola – ma il regno sarà quello della Croce”. Ripercorrendo quindi la liturgia eucaristica ha affermato: “Noi ci siamo abituati a delle parole enormi che la liturgia ci mette sulla bocca: mangiare il corpo, bere il sangue”. “La liturgia è formativa – ha proseguito mons. Viola -. Se la liturgia è davvero l’incontro con Cristo, la possibilità di essere innestati con lui, la formazione del cristiano avviene lì, quando si è impastati con il suo corpo offerto”.

E rivolgendosi ai sindaci e alle autorità civili e militari invitate dal vescovo Milito ai lavori assembleari, mons. Viola si è soffermato sulla “relazione tra l’eucarestia e la città”, e citando Le Città invisibili di Italo Calvino ha ricordato che “Le città sono come i sogni, son fatte di desideri e di paure”. “Bisognerebbe – ha detto mons. Viola – fare dei consigli comunali mettendo come ordine del giorno i desideri e le paure delle comunità per capire che il desiderio più profondo dell’uomo è l’amore e la felicità. Bisognerebbe mettere nei programmi politici la felicità delle persone, felicità – ha concluso Viola – che viene sono dall’amare e dall’essere amati”.

La nostra diocesi sta vivendo il proprio Sinodo diocesano dal tema “Camminare nella verità” e i lavori assembleari della seconda giornata sono stati caratterizzati dai tavoli tematici con le diverse realtà impegnate in diocesi, introdotti da don Domenico Loiacono, segretario generale del Sinodo diocesano che ha spiegato l’iter di elaborazione del Libro del Sinodo.

Don Elvio Nocera per la Sezione sulla Liturgia, don Giuseppe Sofrà per la Sezione sulla Catechesi, Il diacono Vincenzo Alampi per la Sezione sulla Carità, mons. Giuseppe Demasi per la Sezione sulla famiglia e problemi sociali e don Cosimo Furfaro per la Sezione sulla Cultura hanno ripercorso i lavori svolti dai membri sinodali entrando più vivamente nell’impianto del Libro del Sinodo, che sarà consegnato il 7 dicembre 2022.

Nelle conclusioni il vescovo Milito ha riferito dell’apertura di tre cantieri che riguarderanno la liturgia, la preparazione al matrimonio e la carità e ha annunciato il nuovo direttore della Caritas diocesana, il diacono Michele Vomera, che subentra al diacono Vincenzo Alampi alla guida della Caritas diocesana per volontà di mons. Bux, al quale il vescovo Milito ha affidato la responsabilità, all’interno dell’Osservatorio pastorale, della mappatura permanente delle ultimanze e periferie esistenziali, nuova attenzione della diocesi in prospettiva del “Sinodo attuato”.

Mons. Milito ha dunque delineato le prospettive, tra cui la “sensibilizzazione capillare del Sinodo” fino a dicembre, mentre da gennaio a giugno 2023 un “semestre di ritorno del Libro del Sinodo nelle Vicarie” con Consigli Pastorali Parrocchiali, Consigli Parrocchiali per gli affari economici, Gruppi-Movimenti-Associazioni e Confraternite. Quindi ripercorrendo il metodo della sinodalità, ha auspicato che ci sia sempre la dimensione della creatività: “un mondo nuovo con elementi vivi”. Solo così, la Chiesa di Oppido M. Palmi sarà una Chiesa che prega ed educa alla preghiera, che traduce la preghiera in vita, che diventa vita nella storia, che accoglie la storia di Dio nella storia degli uomini. “Abbiamo bisogno – ha concluso il vescovo Milito – di coltivare un nuovo umanesimo per una Piana nuova in Cristo uomo nuovo”.

Ufficio Comunicazioni Sociali


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