L’otto marzo 2023, giorno dove si ricorda il traguardo ottenuto dalla donna sull’emancipazione sia sociale che politica, è stato anche un girono importante per la Parrocchia S. Maria Assunta in Castellace che ha vissuto il suo primo convengo culturale.
La moderatrice, Dott.ssa Teresa Mammoliti aprendo i lavori del convegno ha affermato: “Il nostro convengo dal titolo “Il ruolo della donna nella chiesa e nella società e la sua devianza nella cultura mafiosa” vuole essere una pietra miliare nella realtà del nostro paese e della nostra comunità parrocchiale per sensibilizzare le donne presenti e non solo a far capire che il ruolo della donna e la sua partecipazione attiva è vitale sia per il sociale e sia per la Chiesa. Inoltre, bisogna sottolineare anche la millenaria storia del nostro paese intessuta di valori e cultura e ricca di archeologia, anche se in passato c’è stata una parentesi segnata da atti mafiosi; non vuol dire che non ci può essere un riscatto portato da donne che si stanno impegnando a farlo rinascere come culla di cultura valorizzando quei valori già radicati nel suo glorioso passato. Questo convegno è un primo passo per valorizzare questo impegno e portare luce e speranza nei nostri cuori perché il Bene possa primeggiare sul male e possa nascere una nuova mentalità.” I saluti istituzionali sono stati espressi dal Sindaco di Oppido Mamertina, dott. Bruno Barillaro, dall’On. Dott. Domenico Giannetta e dal Vicario Generale Mons. Giuseppe Varrà.
Sono stati invitati a relazionare, per l’occasione, Don Cosimo Furfaro Direttore dell’Istep diocesano che ha sottolineato il ruolo della donna nella chiesa, dando come titolo alla sua relazione: “Dio ci dia il coraggio delle donne” e nella stessa ha citato anche una espressione tratta dal Talmud: “State molto attenti a non far piangere una donna: poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai suoi piedi perché debba essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale… un po’ più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata” e il giornalista Michele Albanese, insignito del titolo “Cavaliere” da Sergio Mattarella, unico giornalista calabrese sotto scorta, che ha relazionato sul ruolo della donna e la sua devianza nella cultura mafiosa. L’intervento è strato introdotto dalla Dott.ssa Mammoliti dicendo: “Purtroppo, vi è l’altro lato della medaglia la sua devianza nella cultura mafiosa dove ha avuto un ruolo di notevole importanza. Ha contribuito a rafforzare il sistema mafioso, sia attivamente educando le nuove generazioni ed incitando alla vendetta, sia passivamente, garantendo la reputazione degli uomini e fungendo da oggetto di scambio nelle strategie matrimoniali dei clan.” Il giornalista nel suo intervento parlando del ruolo attivo della donna nella famiglia mafiosa, occupando anche posti di comando, facendo anche una analisi molto dettagliata del suo ruolo nel contesto malavitoso della Piana, ha rilevato che se saprà perdonare e educare al perdono la mafia inizierà a scomparire.
A dare un tocco sonoro alla serata è stato l’intermezzo musicale di Caterina Calluso, con la canzone “Gli uomini non cambiano mai” (di Mia Martini). Caterina è figlia della comunità parrocchiale di Castellace alla quale ha partecipato a diversi concorsi sia nazionali che regionali.
Molto apprezzata è stata la testimonianza della dott. Marta Iaria, che da quattro anni ricopre l’incarico di Vice Sindaco, come donna impegnata nel sociale e nella vita politica.
I lavori sono stati conclusi dal Parroco don Antonello Messina, dopo aver ringraziato tutti i presenti, con la citazione di una frase di Papa Francesco che ha rivolto alla redazione di Donne Chiesa Mondo: «La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa e fa, fa quello che sente e pensa. Non dico che tutte le donne lo facciano, ma hanno quella capacità, ce l’hanno. Questo è grandioso».
Fabiana Lemma