Il nostro 1° Sinodo diocesano si è chiuso il 7 dicembre 2022, ma non si è concluso, perché la consegna del Libro del Sinodo ai Membri del sinodo, ai parroci e ai sacerdoti, è stato non solo un atto solenne, ma un mandato missionario.
“Da qui – ha detto quel giorno il vescovo Milito durante l’omelia – le consegne del Sinodo da vivere, concentrate nell’espressione l’inculturazione del Sinodo, che significa: attingere dal Libro del Sinodo testo base di riferimento, la sistemazione e l’immissione nel vissuto della Chiesa diocesana del suo patrimonio elaborato per consegnarlo al futuro, con chiare previe indispensabili considerazioni esigite dal cammino che si intraprenderà:
– «volontà decisa nel portarlo avanti, in modo sistematico e nei tempi assegnati;
– condivisione, da cui sono esclusi remore e condizionamenti, quali che siano le ragioni che si possono trovare;
– consapevolezza che il responsabile impegno, corrispondente ai ruoli e agli uffici avuti dalla Chiesa, è anzitutto atto di fede, prima che dovere imposto», per cui, di conseguenza,
– «in linea di principio non è concepibile un atteggiamento di distacco, di ignavia o, in casi incomprensibili, di stili di rifiuto» (Libro del Sinodo, VIII, 2)”.
Ecco che quindi dopo la consegna del libro ai collaboratori più stretti e diretti dell’azione pastorale nelle comunità parrocchiali, dopo essere stato collocato accanto all’ambone e accanto ai presepi nelle varie parrocchie, e prima degli incontri mensili del Vescovo (che avverranno nel periodo gennaio-giugno 2023, nelle singole Vicarie) aperti a quanti vorranno farsi attenti al mondo della Chiesa con l’invito ad accogliere il Libro del Sinodo con una finalità precisa: diffonderlo nel modo il più largo e pertinente possibile» (Libro del Sinodo VIII, 3.1; 3.2; 3.3), viene condiviso online affinché possa essere scaricato, consultato e approfondito da tutti: “La Chiesa si fece parola di vita eterna e continua a parlare nel tempo”.