«Come è nelle cose di Dio, egli si rivela in diverse forme […] – ha detto Mons. Milito – e per noi non è difficile cogliere, in quelle lingue di fuoco, quel segno, la natura dello Spirito Santo: fiamma, luce e calore […] un qualcuno che riscalda dentro e brucia fuori».
La discesa dello Spirito Santo, «linguaggio di Dio per ogni persona che vuole ascoltare», segna l’inizio della missione della Chiesa. «Non dimentichiamoci che nel cenacolo c’erano gli apostoli e anche Maria, la Mamma premurosa per la Chiesa […] Ecco perché nel cammino al presbiterato non c’è la devozione a Maria, ma l’affidamento a Maria, la consacrazione a lei è di fondamentale importanza».
Belle le parole con le quali il nostro Vescovo ha descritto il percorso che si vive durante la vita in seminario: «esperienza unica da quando si inizia il cammino […] è un tempo unico per tutti finché il Signore lo concede perché la Pentecoste possa essere sperimentata».
E infine gli auguri a tutti i seminaristi: «Ringraziamo il Signore per mezzo di Maria e diciamo allo Spirito: veramente intervieni Tu dove noi non sappiamo, e fai di noi strumenti – apostoli come nel giorno di Pentecoste, quando hai trasformato persone di comune condizione, non necessariamente in altisonanti posizioni, ma in apostoli, in persone consacrate per il mondo. Questo è l’augurio, questa è la preghiera, ci aiuti la Madonna, ci sostenga soprattutto lo Spirito Santo. Amen».
Lucia Ioculano