Il pellegrinaggio è stato presieduto da S. E. Mons. Francesco Milito e hanno prestato servizio come cappellani i sacerdoti don Paolo Martino, don Salvatore Tucci, don Giovanni Bruzzì e i neo ordinati don Antonio Nicolaci e don Giuseppe Papalia.
Presenti anche gli ammalati e gli operatori della Casa di Accoglienza di Castellace.
Il pellegrinaggio, organizzato dall’U.A.L.S.I. e guidato dal presidente Guerino Grimaldi, ha approfondito il tema pastorale che la Chiesa di Lourdes ha dato quale tema unitario per tutti i pellegrinaggi del 2013, ‘Lourdes, una porta della fede’ e ha aiutato tutti a vivere i cinque momenti che permettono di varcare la porta della fede: il segno della croce, il passaggio alla grotta, l’acqua della sorgente, la luce dei pellegrini e la vita nuova.
Un percorso, quindi, che aiuta il pellegrino a comprendere che la fede è una porta che si apre nella nostra esistenza e, attraverso questa porta, si entra in un altro universo, in un modo diverso di vivere, nel regno di Dio. Ed è sull’esempio di Maria che il pellegrino prende nuova forza per affrontare le sfide della quotidianità in un mondo che cambia velocemente e che si fa sempre più complesso.
S. E. Mons. Milito ha esortato i fedeli a rendere il loro cuore come la grotta di Lourdes, un luogo di preghiera, di raccoglimento, di semplicità, per trarre dalla preghiera la forza che serve per camminare lungo le vie tortuose, a volte ripide e scoscese, della vita quotidiana. Il pellegrinaggio diventa così un itinerario interiore in cui ognuno ha la possibilità di scrutare il proprio animo senza distrazioni o superficialità, e prendere consapevolezza che tutti gli uomini sono sostenuti dall’amore di Cristo, che nessuno è escluso.
Ecco che il pellegrinaggio non termina col ritorno a casa, anzi, continua proprio con il narrare agli altri la bellezza dell’incontro con Cristo.
Teresa Martino