La settimana iniziale dell’Anno giubilare si conclude con l’apertura della Porta della Misericordia della Concattedrale San Nicola in Palmi. Conosciuta anche come la chiesa Matrice della città, la chiesa di San Nicola è famosa poiché custodisce al suo interno la reliquia del Sacro Capello della Vergine Maria, giunto in regalo da Messina dopo gli aiuti forniti dai Palmesi agli abitanti della città siciliana durante la pestilenza del 1575; reliquia che ha dato vita nella cittadina pianigiana al culto della Madonna della Sacra Lettera, che è poi sfociato nella festa popolare della Varia. La parrocchia è retta da Don Silvio Mesiti, parroco impegnato nel sociale e conosciuto per l’aiuto da lui fornito ai diversamente abili ed agli anziani, nonché per il sostegno da lui offerto ai detenuti del carcere di Palmi, a cui lui è particolarmente legato.
Per tale motivo, alla cerimonia di apertura della porta santa sono stati invitati due detenuti provenienti proprio dalla casa circondariale di Palmi. Come spiega lo stesso Don Silvio: «La presenza in Chiesa di questi speciali ospiti ha un valore fortemente simbolico, poiché rappresenta l’uguaglianza degli uomini di fronte a nostro Signore ed alla sua giustizia divina. La presenza dei detenuti oggi è una grazia di Dio. – aggiunge Don Silvio – Loro stanno compiendo un cammino di fede, cammino di cui si avrebbe bisogno in tanti altri ambiti». E prosegue: «Il momento cruciale di questo Cammino – spiega – è il momento della carità e dell’amore, questa carità non è delegabile e deve essere effettuata in prima persona. Non esiste un buon cristiano che non esercita la carità e non ci si può rendere pienamente conto della sua importanza senza viverla in prima persona». Il parroco poi aggiunge: «Il Giubileo della Misericordia è un punto di partenza per la conversione alla carità e all’attenzione verso il prossimo. Le nostre operatrici ed i nostri operatori sono una delle più limpide sfaccettature della Misericordia di Dio». Così Teresa, operatrice presso il Centro di volontariato Presenza voluto da Don Silvio, spiega il valore del dono: «Donare la nostra attenzione è una gioia immensa, non cambierei con nessun’altra occupazione ciò che sto facendo qui».
Durante l’omelia tenuta da mons. Francesco Milito nel corso della celebrazione, il vescovo si è soffermato sull’importanza della vicendevole misericordia donata tra le persone affermando che «Nessuno di noi può sentirsi sollevato dal dovere di donare la propria Misericordia, in pari tempo, nessuno può dirsi non bisognoso della Misericordia di Dio». E ha continuato: «In questa settimana l’apertura della porta santa ha permesso ai fedeli di vivere un’esperienza bellissima, che è andata al di là di ogni aspettativa per presenza, raccoglimento e vicinanza all’Eucarestia e che ha fatto comprendere una grande verità, cioè che la porta è segno di Cristo, l’unico che ci da accesso al Padre. E quest’evento ci interessa singolarmente, senza eccezione alcuna». E ha sottolineato che «La Misericordia Divina è il fattore scatenante della nostra Misericordia, non siamo noi i deputati alla Misericordia, non siamo e portiamo con noi l’immagine della Misericordia di nostro Signore».
In conclusione mons. Milito ha poi rivolto un elogio alla comunità di fedeli, ai volontari ed agli operatori, oltre che alla stessa parrocchia di San Nicola, definita come un laboratorio permanente della Misericordia del Signore. Infine ha esortato tutti a rivolgere una preghiera alla Vergine Maria «affinché possa rendere il nostro cuore tenero come il suo».
Ferdinando Panucci