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26/Dic/21

Mons. Albino Caratozzolo

Nel giorno in cui tutta la Chiesa celebra con gioia il Natale del Signore, è tornato alla Casa del Padre Mons. Albino Caratozzolo, primo Parroco della Parrocchia di San Francesco di Paola in Gioia Tauro.

Don Albino è nato a Gioia Tauro, il 14 maggio del 1931, da Francesco e Fortunata Carresi, ottavo di dieci figli.

Effettuò gli studi di base nel Seminario Vescovile di Mileto; quelli filosofici nel Pontificio Seminario “Pio XI” di Reggio Calabria e quelli teologici nel Pontificio Seminario Teologico Campano in Napoli. Fu ordinato sacerdote, l’11 settembre 1955, da Mons. Vincenzo De Chiara, Vescovo di Mileto, nella Parrocchia di Sant’Ippolito Martire di Gioia Tauro.

In seguito, approfondì i suoi studi conseguendo il baccellierato presso la Pontificia Università Lateranense; la licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e la laurea in Filosofia presso l’Università di Messina. Fu Cappellano dell’Ospedale Civile di Gioia Tauro; Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sanitaria Diocesana e Docente in diversi Istituti statali e presso l’Istituto di Scienze Religiose Diocesano.

Dopo l’ordinazione sacerdotale, fu nominato Prefetto d’ordine e Animatore nel Seminario Vescovile di Mileto e Canonico Mansionario della Cattedrale. Dal 1956 al 1958, fu Vicario Parrocchiale della Parrocchia di Sant’Ippolito in Gioia Tauro.

Quando Mons. Vincenzo De Chiara decise di istituire a Gioia Tauro un’altra Parrocchia, scelse don Albino come primo Parroco. La nuova Comunità parrocchiale, intitolata al più Santo dei Calabresi e al più calabrese dei Santi, venne istituita canonicamente il 1 settembre 1968, mentre la nomina di don Caratozzolo riportava la data del giorno successivo.

Iniziando la sua attività pastorale in un garage, animato da grande zelo e sostenuto dall’approvazione dei Vescovi e dall’affetto dei fedeli, don Albino costruì la nuova Parrocchia nelle persone e nelle strutture pastorali, inaugurando, il 9 dicembre 1989, una chiesa moderna e dotata di tutti gli spazi necessari per le attività di una Comunità viva ed attiva. La statua lignea di San Francesco, giunta il 29 maggio 1969 da Ortisei in Trentino Alto Adige, accompagnò il cammino della giovane Parrocchia che don Albino resse, con impegno, dedizione e amore, fino al 1 luglio 2017, quando fu nominato Parroco emerito, cedendo la guida della Comunità ai Padri Salesiani, la cui presenza in Gioia Tauro fu da lui ardentemente voluta.

Nel contesto della Parrocchia, il dinamico Parroco volle far sorgere delle Scuole: Asilo nido, Scuola materna, Scuola elementare, Scuola media e Liceo Linguistico, desiderando offrire ai giovani una completa e solida formazione culturale e cattolica.

Mons. Caratozzolo fu contraddistinto da uno spirito fortemente “romano” e da una grande devozione alla gerarchia della Chiesa: nel 1992 si tenne nella sua Parrocchia una sessione della Conferenza Episcopale Calabra e, nel  corso degli anni, furono da lui invitati, per celebrazioni e momenti di catechesi per i suoi fedeli, diversi porporati come i cardinali Alfonso Lopez Trujillo, Dionigi Tettamanzi, Francis Arinze e il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone e numerosi vescovi italiani e stranieri.

Il 20 dicembre 1988, fu nominato Cappellano di Sua Santità dal Papa Giovanni Paolo II.

La sua vicenda biografica e pastorale è stata trascritta in un libro dal titolo “Don Albino. La storia di un  uomo. Il coraggio di un prete. Da un angusto garage ad una chiesa che naviga verso l’eterno, edito dalla Tau Editrice.

Nella sua lunga vita di prete, don Albino ha testimoniato, con semplicità e convinzione, una profonda passione per la formazione spirituale e umana dei fedeli affidati alle sue cure di pastore attento e fedele alle indicazioni del Papa e dei Vescovi.

I suoi lunghi anni di servizio alla Chiesa e al Popolo di Dio sono stati caratterizzati da un lavoro quotidiano, attento e appassionato, arricchito dalla tessitura di rapporti spirituali fecondi e impreziosito, in questi ultimi anni, da una sofferenza fisica portata a termine con dignità e silenzio.

In questi giorni santi, la nostra Comunità diocesana, con animo grato e riconoscente, affida l’anima di don Albino a Gesù Buon Pastore, fiduciosa che si realizzerà anche per lui quanto il Signore Gesù

ha chiesto al Padre prima della sua passione e morte: «Quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato» (Gv 17, 20).

 

Sac. Letterio Festa

Direttore dell’Archivio Storico Diocesano

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