sabato 05 Ott 2024

Dalle Parrocchie

Nella Chiesa della Trinità a Polistena, il tradizionale pranzo di Natale con gli ultimi: non un pranzo per…ma un pranzo con…

Dopo la riuscitissima iniziativa della “spesa sospesa” in occasione della Giornata dei Poveri, un altro segno forte di condivisione e di pace è stato vissuto dalla comunità parrocchiale Santa Marina Vergine di Polistena il giorno di Santo Stefano: il tradizionale pranzo di Natale nella Chiesa della Santissima Trinità – Santuario Maria SS. dell’Itria.

Un’esperienza ormai quasi ventennale che ancora una volta ha visto la comunità del Duomo di Polistena, guidata da don Pino Demasi, non organizzare un pranzo per gli ultimi  ma un sedersi a tavola con gli ultimi.

Quest’anno i rappresentanti della comunità si sono seduti a tavola con  alcune persone che vivono il dramma della solitudine; i ragazzi  della Casa  per malati di AIDS di Castellace, accompagnati da don Emanuele Leuzzi ed i ragazzi de “la volta buona”- Ali Materne  di Cittanova , accompagnati da P. Antonio Cannatà.

Un sedersi a tavola insieme per condividere non solo e non tanto un pasto ma per condividere storie di vita vissuta,  belle e meno belle.

Un sedersi a tavola per riscoprirsi  una grande famiglia:  sia chi, oppresso dalle tante fatiche della vita ha ritrovato per un paio d’ore il sorriso e sia  chi, vivendo condizioni di vita accettabili, ha ritrovato la gioia ed il senso profondo  della festa .

E così non solo il cibo e  la musica, ma soprattutto l’amicizia, la gioia, l’attenzione ad ognuno, sono stati gli “ingredienti” di un momento di festa bello perché pieno di amore.

Un “segno” anche per il nostro territorio perché le nostre città e le nostre comunità siano più umane e vivibili per tutti, perché gli ultimi diventino “nostri amici” per tutto l’anno.

Gente diversa che, attorno ad una mensa  si ritrova amica e che si vuole bene:  ecco la  risposta ad un mondo in cui le guerre sembrano non trovare soluzione e coloro che inneggiano a scontri di culture e religioni animano con slogan populisti i dibattiti.

Un’esperienza forte, dunque, che non può non  lasciare il segno nella vita di ogni giorno.


Allegati:

Apertura Causa Beatificazione di P. Ludovico Polat

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