Educazione ecologica e ambientale, dalla formazione al lavoro in aula
Oggi in classe guidati dalla nostra prof di Religione abbiamo affrontato un argomento molto
importante (quello dei problemi ambientali e climatici) attraverso la visione del docu-film “The
letter: Laudato Si”. Esso è stato prodotto dal gruppo di “Off the Fence”, vincitore di un premio Oscar,
in collaborazione con il movimento Laudato Si’ e i Dicasteri per la Comunicazione e per il Servizio
dello Sviluppo Umano Integrale.
I protagonisti di questo documentario sono:
– Arouna Kaudé, rifugiata climatica del Senegal che rappresenta la voce dei poveri e degli
emarginati;
– Ridhima Pandey, un’adolescente indiana di 13 anni e attivista per le voci delle nuove
generazioni;
– Dada Odair, un leader indigeno dell’Amazzonia che rappresenta la voce dei popoli indigeni;
– Robin Martin e Greg Asner, due scienziati delle Hawaii che sono la voce della natura e della
fauna selvatica.
Queste persone sono state invitate da Papa Francesco a Roma per un dialogo senza precedenti. Esse
portarono la prospettiva e le soluzioni dei poveri, degli indigeni, dei giovani e degli studiosi della
natura. Rappresentano la voce di mille altre voci, spesso inascoltate, riguardanti le criticità legate ai
cambiamenti climatici. Questo documentario segue il loro viaggio a Roma e le straordinarie esperienze
che hanno avuto ed è ricco di commoventi storie personali e di speranza per il futuro
Papa Francesco ha offerto approfondimenti sulla propria storia personale e sul suo insediamento. Il
pontefice può essere considerato come la scintilla che ha portato alla produzione di tale film, grazie
all’enciclica “Laudato Si”, pubblicata nel maggio 2015, nella quale il Papa si focalizzò sulla “cura della
nostra casa comune” e sul rapporto tra Dio, gli uomini e la Terra.
In particolare, nel docufilm i punti che ci hanno colpito di più sono stati:
– la citazione del Papa riguardante il fatto che “la natura sta urlando”: infatti, è da molto tempo
che la natura ci avverte che le stiamo facendo del male, ma sembra che noi uomini non
vogliamo proprio ascoltarla e continuiamo a distruggerla con le nostre azioni (disboscando
foreste, consumando in modo irrazionale le risorse naturali…);
– l’espressione “profughi del clima”: infatti, oggigiorno, stiamo assistendo sempre a più sbarchi
sulle nostre coste di persone spinte, non solo da guerre interne ai propri Paese, ma anche
dalle distruzioni causate da fenomeni derivanti dal cambiamento climatico (terremoti,
inondazioni…).
Ci siamo resi conto che per combattere i problemi ambientali, e quindi la perdita della biodiversità,
è necessaria un’alleanza di tutti gli uomini. Infatti, prima che il tempo a nostra disposizione termini,
è necessario che tutti noi iniziamo a dirigerci in un’unica direzione, volta a salvare la nostra casa
comune. Come ha affermato anche il Papa “nessuno di noi è un’isola”; infatti nessuno può credere
di essere esente dalle ripercussioni dei nostri comportamenti.
Infine, abbiamo capito che qualsiasi problema che riguarda il mondo non rappresenta una questione
solamente religiosa, scientifica o politica, ma riguarda tutti noi. Quindi è bene aiutarci l’un l’altro,
piuttosto che puntarci il dito l’un l’altro, perché ciò non porterà a niente, anzi contribuirà a peggiorare
le cose.
Mattias Comperatore a nome della classe V sez. M Indirizzo meccanica
ITIS M.M.Milano Polistena